Bitcoin crolla trainato giù dalla Cina: ecco cosa succede

Per Bitcoin, Ethereum e tutto il resto del settore crypto la giornata è iniziata malissimo. La pessima apertura della sessione asiatica ha infatti innescato un crollo importante per tutto il comparto crittografico. Nel giro di pochi minuti il prezzo di Bitcoin è infatti passato dai 69.500 dollari ai 68mila dollari.

La discesa è proseguita in maniera drammatica anche nelle ore seguenti, con BTC che in questo momento oscilla attorno ai 67mila dollari.  Contestualmente la market cap è tornata su valori attorno ai 1300 miliardi di dollari, con un volume di scambi di $30.5 miliardi nelle ultime 24 ore.

Questo movimento, per certi versi inaspettato, dato che diversi analisti nelle ultime 48 ore avevano invece parlato di un imminente ritorno su livelli compresi tra 70mila e 75mila dollari, ha ovviamente innescato il panico. A manifestare preoccupazione sono soprattutto gli investitori meno esperti, che si domandano se e quanto continuerà la caduta.

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I motivi del dump di Bitcoin di oggi

La domanda principale è però un’altra: a cosa è dovuto il calo in atto? Le ipotesi sono molteplici e c’è anche chi chiama in causa questioni geopolitiche o il calo degli afflussi degli ETF. Quel che è certo per il momento è che il dump sia partito proprio all’apertura dei mercati asiatici, per i quali la giornata in corso è drammatica sotto diversi punti di vista.

Tantissime infatti le borse asiatiche e australiane in profondo rosso in questo momento. Questo piccolo cataclisma finanziario, che riguarda l’Australia come la Corea del Sud – il Giappone è una delle pochissime eccezioni – è stato originato principalmente dai pessimi dati macroeconomici recentemente usciti sulla Cina.

Cosa accadrà ora al prezzo di Bitcoin

Dal punto di vista tecnico la situazione potrebbe essere meno drammatica di quanto potrebbe sembrare guardando i numeri. Il fatto che Bitcoin stia resistendo sopra il livello dei 67mila dollari permette infatti di non invalidare i recenti pattern rialzisti individuati da buona parte degli analisti. Alcuni di questi, come [1] Guncel Kripto, parlavano infatti di un Bitcoin ormai direzionato verso nuovi dirompenti ATH (All Time High) attorno ai 90mila dollari.

Non sembrano tuttavia sussistere motivazioni fondamentali interne al comparto crypto per giustificare il crollo, che potremmo quindi considerare esclusivamente dovuto alla “giornata difficile” delle borse asiatiche. Ovviamente questo legittima diversi utenti online, cryptoscettici inclusi, a far notare come la correlazione tra il mondo crypto e la finanza tradizionale sia sempre più stretta e per certi versi “limitante”.

Mercoledì 12 giugno giornata cruciale per le crypto

L’attenzione dei crypto investitori più navigati è in ogni caso rivolta alla giornata di domani, che sarà fondamentale per determinare le sorti del mercato nel medio termine. Il 12 giugno 2024 sarà infatti contrassegnato da due eventi fondamentali per il settore. Verranno infatti diffusi i dati sull’inflazione degli Stati Uniti.

Successivamente verrà comunicata la decisione del FOMC in merito ai tassi di interesse. L’aspettativa del mercato è che i tassi restino invariati. Un abbassamento – considerato al momento molto poco probabile – che risulterebbe quindi “anticipato” rispetto all’attuale sentiment dominante, potrebbe invece conferire una significativa spinta propulsiva al prezzo.

[1] Analisi di GuncelKriptoCom con target Bitcoin a $90K

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