KuCoin: guai in vista per l’exchange di criptovalute

Il 2023 potrebbe chiudersi nel peggiore dei modi per il noto exchange di criptovalute KuCoin dopo un debutto sorprendente nel mercato. In tal senso il ramo investimenti dell’exchange di criptovalute KuCoin ha ricevuto una pesante battuta d’arresto dopo aver fornito una sovvenzione di 20.000 dollari alla rete TON per finanziare le iniziative in corso nell’ecosistema. In tal senso questa promettente partnership assegnata a cinque mini-app basate su TON è destinata ad interrompersi a causa di un’infrazione.

News KuCoin: che sta succedendo al noto exchange?

KuCoin aveva inaugurato il mese di dicembre all’insegna dello sviluppo e dell’implementazione con il progetto di mini-app che avrebbero dovuto concentrarsi su pagamenti e giochi. In tal senso l’obiettivo era quello di ampliare le possibilità di KuCoin Ventures in modo da tracciare una strada per il futuro della collaborazione tra scambi e catene pubbliche. La notizia aveva registrato un ulteriore segnale di crescente slancio attorno agli sviluppi Web3 su TON , arrivando solo pochi giorni dopo l’investimento non dichiarato di Animoca Brands.

Lo Stato di New York frena lo sviluppo di KuCoin

La notizia di una possibile infrazione di KuCoin sta mettendo in discussione il potenziale operativo del noto exchange. Secondo lo Stato di New York l’exchange di criptovalute KuCoin non si è registrato in tempo per ottenere l’autorizzazione alla compravendita di criptovalute sulla piattaforma. Per questa ragione dovrà pagare 22 milioni di dollari e interrompere le attività nello stato di New York. In questo scenario l’Avvocato Generale Letitia James ha intentato una causa contro KuCoin portando avanti delle accuse che già circolavano dallo scorso marzo.

KuCoin costretto ad elargire risarcimenti ai suoi clienti

Secondo i documenti messi agli atti dalla Corte Suprema in base alla relazione fornita dallo Stato di New York, KuCoin dovrà ricompensare i clienti. Stiamo parlando di un importo di 16,77 milioni di dollari. A ciò vanno poi aggiunti i 5,3 milioni di dollari all’ufficio dell’Avvocato Generale. Insomma una cifra notevole per una mossa considerata illecita dalla legge di NY. Nello specifico KuCoin avrebbe violato il Martin Act, una legge anti-frode dello Stato di New York che nella sostanza conferisce all’Avvocato Generale il potere di indagare e perseguire frodi sui titoli.

La situazione però per KuCoin potrebbe peggiorare perché al momento la Martin Act è considerata la legge più severa del Paese. Si tratta di un provvedimento speciale che consegna nelle mani del Procuratore Generale di New York ampi poteri di applicazione della legge per condurre indagini su frodi contro presunti violatori della legge.

Questi provvedimenti applicati allo scenario cripto possono essere deleteri in termini di fiducia da parte degli investitori che potrebbero tenersi alla larga da una realtà finanziaria che non solo fatica ad assicurare la massima trasparenza ma soprattutto legata a movimenti illeciti di dubbia applicazione. Nello specifico alla nota piattaforma è stato contestato di effettuare transazioni in asset digitali senza l’opportuna autorizzazione. Inoltre l’accusa ritiene che KuCoin Earn ha generato reddito etichettandosi illegalmente come “exchange” senza alcuna registrazione. Per il momento a nulla sono servite le contestazioni di KuCoin, ragion per cui si teme che la causa possa andare per le lunghe.

Lascia un commento