Il mercato resiliente dei creditori della fallimentare FTX

Dopo aver superato numerosi ostacoli determinati dal fallimento targato FTX gli acquirenti possono finalmente vedere la luce fuori dal tunnel. In questo scenario si fa notare il carattere resiliente dei suoi investitori che ora si sta surriscaldando con alcuni “crediti” che ora vengono venduti per più di 50 centesimi di dollaro. Basti pensare che un’affermazione di un creditore del valore di oltre 20 milioni di dollari è stata recentemente venduta per una cifra compresa tra 52 e 53 centesimi messa all’asta il 20 ottobre laddove pare esserci una forte apertura ai crediti “più puliti” che con l’acquirente giusto potrebbero essere venduti a prezzi notevoli.

 

FTX: aumenta il valore delle richieste dei creditori

L’incremento registrato nelle ultime ore sembra seguire i recenti sforzi di recupero da parte dell’exchange di criptovalute oramai in bancarotta, con l’opportunità di favorire una raccolta di capitali da parte di una società su cui aveva precedentemente investito. Come ricordiamo nell’aprile di 2 anni fa Anthropic raccolse 580 milioni di dollari in un round di finanziamento di serie B guidato da Sam Bankman-Fried, l’ex CEO dell’ormai defunta FTX. Successivamente nel mese di settembre Amazon annunciò un investimento di 4 miliardi di dollari in Anthropic. Anthropic ora sta cercando di raccogliere capitali per una valutazione potenziale di 30 miliardi di dollari, rendendo l’investimento di FTX nella società un valore compreso tra 3,5 e 4 miliardi di dollari.

Di contro il gruppo di creditori di FTX potrebbe con questa operazione vedere le sue finanze ristabilizzate, per questo motivo c’è molta aspettativa su quello che ancora può fare FTX per risanare i suoi debiti. Eppure nonostante il crescente entusiasmo per le richieste di recupero, ci sono ancora alcune preoccupazioni che devono essere affrontate, ma nel complesso la crescente valutazione delle richieste è un buon segno per i creditori. Nello specifico stanno ora emergendo i problemi KYC e AML laddove il l’approvazione del recente regolamento e supporto al piano annunciato dal comitato ad hoc dei clienti FTX non statunitensi il 18 ottobre è stato una vittoria significativa per un certo numero di aziende che stavano cercando di vendere i propri crediti sul mercato.

In questo scenario riteniamo che un elemento cruciale del piano di supporto lo “shortfallclaim”, in cui i debitori di FTX stimano che i clienti di FTX.com e FTX US riceverebbero collettivamente il 90% degli asset distribuibili. La richiesta è stimata a circa 8,9 miliardi di dollari per FTX.com e 166 milioni di dollari per FTX.US. E’ evidente che per tutte le società commerciali e di market-making, l’accordo di sostegno previsto e la bozza di progetto sono davvero utili affinché le società commerciali possano vendere i propri crediti. D’altronde da quando FTX ha presentato per la prima volta istanza di protezione dal fallimento il patrimonio dei debitori di FTX ha compiuto una serie di mosse per recuperare gli asset perduti, inclusa la vendita di partecipazioni in FTX. Di conseguenza ci sono tutte le condizioni per appianare le divergenze e restituire ai creditori tutto ciò che gli spetta per poter garantire un ripristino delle risorse operative. FTX sta gettando le basi della sua ripartenza sul mercato?

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