In casa Dogecoin c’è molta aspettativa per via di questa preoccupante fase accumulo con il 20% dei portafogli DOGE che poggiano su profitti non realizzati. Infatti nell’arco di poche ore abbiamo visto un incremento al 20,73%, derivante da un forte accumulo sul grafico mensile. In questo scenario la fascia di prezzo DOGE compresa tra $ 0,05 e $ 0,093 è ferma in un’orbita di accumulazione che però potrebbe servire per il prossimo breakout rialzista.
L’obiettivo dei 0,18 dollari per DOGE è sul radar delle contrattazioni
Sulla base di quello che sta succedendo nel mercato è facile prevedere l’atteso raggiungimento della fase di accumulazione che dovrebbe esaurirsi a breve dopo che è stato segnalato un valore del 20,73% tra i possessori di portafogli DOGE. In questo momento i trader sfruttando la situazione per poter seminare un rialzo progressivo che usi l’accumulo come punto di partenza soprattutto se andiamo a considerare l’intervallo compreso tra $ 0,093 e $ 0,05 come l’intervallo chiave per la moneta meme. Così facendo andiamo a disegnare la potenziale traiettoria della moneta meme nelle prossime contrattazioni.
In particolare sulla base dei valori che emergono dall’interpretazione del grafico dei prezzi mensili, risulta chiaro che il livello di $ 0,048 indicato come passaggio significativo per DOGE avrà un seguito, laddove ogni token DOGE acquistato tra $ 0,025 e $ 0,010 probabilmente produrrà guadagni vantaggiosi nel lungo periodo. Di conseguenza sono in molti a percepire questa fase di accumulo come un’opportunità di ridimensionare il proprio slancio verso l’alto.
In nostro aiuto ci raggiunge una metrica on-chain come la Global In/Out of the Money (GIOM) che sta supportando la tesi dell’aumento dei prezzi a lungo termine in DOGE con un obiettivo stanziato intorno ai $ 0,18, partendo dal presupposto che ci sono numerosi portafogli con profitti non realizzati limitati. Ebbene stimando il volume e la percentuale dei portafogli che detengono il token di riferimento possiamo effettivamente capire se c’è un avanzamento oppure no. Sicuramente se il prezzo medio al quale questi portafogli hanno acquisito l’asset è inferiore al prezzo corrente, allora quel portafoglio si andrà a basare su profitti non realizzati. Di contro se il costo di acquisizione dei portafogli è superiore al prezzo dell’asset, allora andremo a conteggiare necessariamente perdite non realizzate.
A questo punto ci sono varie soluzioni sul piatto del bilancio. Tutte connesse alla possibilità di ottenere un varco rialzista da questa situazione in accumulo. Per intenderci quel 20,73% dei portafogli che detengono DOGE sono impostati su profitti non realizzati. Di conseguenza è probabile che invece i portafogli redditizi si impegnino in prese di profitto andando ad aumentare la pressione di vendita su DOGE. Tuttavia, questi indirizzi sono attualmente limitati al 20,73% contro il 73,72%. Quello che serve secondo i trader è però un cambio di rotta che lasci poco spazio all’immaginazione. Da qui la possibilità di ridimensionare l’impatto sugli investimenti degli utenti.
Quello che deve essere chiaro è una sola cosa: finché il numero dei portafogli che subiscono perdite non realizzate supera quelli redditizi, è naturale che DOGE continui il suo recupero e riprenda una traiettoria ascendente. Per questo motivo occorre tenero d’occhio il token soprattutto nei prossimi giorni in cui sarà più attivo.
Da anni sono copywriter e redattore di blog di tematiche finanziarie ed economiche. Tra le mie passioni il mondo delle criptovalute, Bitcoin e degli investimenti online.