I BTC aspettano i dati sull’IPC degli USA – Forte correlazione tra Bitcoin e l’indice Nasdaq

I possessori di BTC stanno guardando con molta attenzione a quello che sta succedendo nel mercato americano dopo il rilascio dei dati sull’IPC degli Stati Uniti. A ciò bisogna aggiungere la sempre più crescente correlazione tra criptovalute e titoli tecnologici che ora sale a 0,74. In siffatto contesto è lecito aspettarsi un incremento che dovrebbe aiutare i Bitcoin non solo a recuperare le perdite ma anche a gestire con maggior consapevolezza il nuovo rialzo.

Bitcoin: il core CPI scenderà al 5,5% dal 5,7% aprendo un varco alle criptovalute

Gli analisti stanno prendendo in considerazione una serie di criteri operativi per poter anticipare gli esiti del mercato. In questo scenario i dati sull’inflazione stanno offrendo una lettura che non deve essere sottovaluta, laddove un dato superiore attese peserebbe sugli asset a rischio, comprese le criptovalute. Ecco perché gli esperti prevedono che la Federal Reserve statunitense continuerà a rallentare gli aumenti dei tassi con il CPI core di prossima pubblicazione. In quel caso se il valore dovrebbe attestarsi al 5,5% mentre a dicembre era al 5,7%, gli unici a guadagnarci qualcosa potrebbero essere proprio gli asset rischiosi come le criptovalute che godono un’elevata correlazione con le azioni.

E’ in questo contesto che emerge una nuova consapevolezza relativa alla correlazione tra Bitcoin e l’indice Nasdaq ad alto contenuto tecnologico, dato che il loro legame è salito recentemente da -0,12 a 0,74. Questo esito suggerisce che il rilascio dei dati sull’indice dei prezzi al consumo (CPI) degli Stati Uniti potrebbe avere un grande impatto su entrambe le classi di attività. Per questo motivo i riflettori sono puntati sulle aspettative sull’IPC degli Stati Uniti.

Molto interessante è il focus realizzato dal Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti in merito ai dati chiave sull’IPC secondo cui ci dovrebbe essere un calo annuale al 6,2% dopo il 6,5% di dicembre. Si tratta comunque di dati che escludono la volatilità dei prezzi alimentari ed energetici con una decrescita dello 0,2% rispetto al mese precedente quasi inevitabile. Di conseguenza stiamo parlando di una caduta quasi fisiologica rispetto ai dati che abbiamo ora a nostra disposizione. Di contro gli esperti sono sicuri che sarà meglio aspettarsi una sorpresa con nuovi valori nei rilasci mensili dell’IPC.

A questo punto si aprono davanti a noi una serie di ipotesi. La più accreditata è quella che riguarda un rialzo con l’IPC pronto a superare le attese. In quel caso gli asset rischiosi potrebbero assistere ad un calo spazzando via i guadagni degli ultimi trenta giorni. Ovviamente si tratta di uno scenario da evitare per una serie di conseguenze che si avrebbero nell’immediato nei portafogli degli investitori. Il problema è in realtà capire come reagiranno i prezzi di Bitcoin e criptovalute al rilascio dell’IPC negli Stati Uniti soprattutto dopo aver subito un calo nell’ultima settimana a causa del giro di vite normativo statunitense sugli scambi di criptovalute e sulle stablecoin. A tal proposito è tutta qui la gara e quindi nella capacità dei BTC di reagire a questi nuovi stimoli che arrivano dall’esterno con una forte pressione da parte degli investitori sul campo.

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