In Argentina dopo le dimissioni del ministro dell’Economia è iniziata a circolare una voce su una possibile apertura alle stablecoin. Si tratta di uno scenario esplosivo per l’economia globale perché renderebbe le criptovalute un bene rifugio! In effetti si sta diffondendo una maggiore consapevolezza sul potenziale degli asset digitali e questo potrebbe gettare le basi di un nuovo tipo di economia lontana dalle logiche socio-economiche. A questo punto viene da chiedersi: ma l’Argentina è pronta a trasformare la sua identità economica?
Gli argentini cercano riparo nelle stablecoin
Secondo fonti ministeriali l’Argentina sarebbe pronta a cambiare la propria economia. Nello specifico analizzando i vari scambi di criptovalute nel Paese è saltato fuori un dato interessante: i consumatori hanno acquistato fino a tre volte più stablecoin proprio nel bel mezzo della crisi economica nazionale innescata dopo le dimissioni del ministro dell’Economia argentino Martin Guzmán. A quel punto gli argentini hanno iniziato a considerare la criptovaluta un bene rifugio e dunque hanno iniziato a versare interi capitali sui wallet di riferimento.
In effetti subito dopo la crisi di goveno, il peso della moneta argentina si è deprezzato di circa il 15% rispetto alle stablecoin DAI e Tether su diverse piattaforme di scambi locali. Di colpo entrambe stablecoin hanno registrato un aumento durante il fine settimana. La successiva nomina di Silvina Batakis per sostituire Guzman come nuovo ministro dell’Economia e la sua tesi pro-criptovalute ha provocato una risalita sugli scambi argentini registrando un nuovo incremento. Questo dimostra che l’apertura alle criptovalute consente di aumentare i volumi negli scenari economici in crisi.
In generale possiamo affermare che quello che è successo in Argentina era prevedibile vista la lotta tra il presidente argentino Alberto Fernandez e il vicepresidente, Cristina Fernández de Kirchner, sulla direzione economica del paese. Con l’inflazione a maggio aumentare del 60% era quasi inevitabile un cambio di rotta. A ciò si aggiunge l’incapacità della banca centrale argentina di tamponare le riserve di valuta estera, ostacolando di fatto le importazioni. In siffatto contesto la borsa argentina Buenbit ha registrato un aumento del 300% degli scambi subito dopo l’annuncio di un’apertura alle stablecoin.
Ora non sappiamo sulla carta se l’utilizzo delle cripto diventerà una scelta endemica ma sicuramente finora ha creato solo benefici considerando che molti trader hanno usato i loro DAI come garanzia per ottenere prestiti in pesos argentini e acquistare più DAI come protezione. Ebbene questa predisposizione alle stablecoin la dice lunga su quello che il Paese può fare spingendo per la loro adozione in larga scala. Per gli osservatori era solo una questione di tempo prima che anche l’Argentina aprisse il proprio mercato alle condizioni operative degli asset digitali. D’altronde i numeri e i dati che abbiamo a disposizione confermano questa nuova tendenza da parte degli investitori.
Concludendo riteniamo possibile questo passaggio al mondo crypto soprattutto dopo che ben 3 importanti scambi di criptovalute hanno visto gli investitori cercare un modo per proteggersi da un’eventuale svalutazione del peso argentino (ARS), il cui potere d’acquisto è crollato in maniera rovinosa. Quali saranno le conseguenze di questo mutamento nell’economia globale?
Da anni sono copywriter e redattore di blog di tematiche finanziarie ed economiche. Tra le mie passioni il mondo delle criptovalute, Bitcoin e degli investimenti online.