I lobbisti della Project Mano hanno un solo obiettivo: convincere le autorità etiopi a legittimare il percorso del mining assicurando ai Bitcoin una rapida ascesa senza ostacoli. La loro caparbietà è sotto gli occhi di tutti diventando allo stesso tempo un motivo di traino per l’intero sistema. In questo scenario non è passato di certo inosservato il tweet di Jack Dorsey, noto CEO di Twitter, che ha sottolineato l’incredibilità attività della Project Mano nel suo tentativo di convincere il governo etiope ad abbracciare Bitcoin.
Tra pressioni di vario tipo e dimostrazioni grafiche l’intento è oramai chiaro: far capire al governo etiope quali sono i vantaggi a cui può accedere nel momento in cui si va a considerare il mining come una priorità nel trading con l’annessa adozione di Bitcoin. Riportando questa strategia di fondo, Dorsey ha nello stesso tempo offerto al progetto una buona dose di visibilità che ha contribuito ad accrescere l’aspettativa su questa decisione. Di conseguenza le recenti dichiarazioni della Project Mano hanno ulteriormente alzato la posta in gioco confermando il tweet di Dorsey, e dunque spiegando di voler convincere il governo etiope a scegliere Bitcoin per “contrastare le crescenti disuguaglianze e l’inflazione globale”.
L’offerta di questa società non si limita al mining ma offre soluzioni anche in HODLing con la possibilità di collegare Bitcoin al birr etiope rendendo più attivo e costruttivo lo scambio tra le due monete. Si tratta di un percorso ben mirato con cui il governo etiope potrebbe andare a moltiplicare i suoi proventi senza coinvolgere terze parti offrendo all’economia nazionale la possibilità di emergere e nello stesso di stabilizzare la sua crescita nel tempo. In tal senso le condizioni ci sono tutte e sono molti gli analisti ad essere certi del risultato considerando l’aspettativa dei mercato verso questa unione. A questo punto resta da vedere se anche altri Paesi proveranno a trovare una sintesi per questa soluzione….