News crypto: il caso del settore russo

Con l’annuncio di un potenziale rublo digitale nel prossimo gennaio e un valore stimato di circa 500 miliardi di dollari, il settore russo delle criptovalute è in pieno fermento nonostante una regolamentazione che lascia molto a desiderare. Non è un caso che molti exchange di criptovalute abbiano un origine russa, anche se per poter operare devono necessariamente trasferire la sede all’estero per problemi di legalità.

In pratica non vi sono ancora delle regolamentazioni idonee e lo spostamento di sede è dovuto in parte all’impatto con le economie digitali degli altri Paesi. Nonostante questa forte limitazione, il mercato russo delle criptovalute continua a crescere raggiungendo in poco tempo un valore di centinaia di miliardi di dollari. In merito a quanto sta succedendo il fondatore dell’evento sulle criptovalute Blockchain Life and Listing.Help, Sergei Khitrov, fondatore dell’evento sulle criptovalute Blockchain Life and Listing.Help, ha spiegato che c’è una correlazione tra questa crescita vertiginosa e questo muro da parte delle istituzioni.

Tra flussi di denaro relativi a servizi come il mining di criptovalute, al momento il mercato russo delle cripto resta compreso fra i 280 e i 550 miliardi di dollari con una prospettiva al rialzo che consente agli investitori nazionali di credere in questo tipo di contrattazioni digitali. In questo scenario comparando le stime si calcola che le aziende crypto russe potrebbero generare fino a 4 miliardi di dollari di tasse all’anno. L’ostacolo è il Governo che non sta facendo nulla per adeguare il mercato, per poi sorprendere tutti con l’introduzione di un rublo digitale che però a quanto pare sarà tutto fuorché libero da controlli.

A tal proposito senza regolamentazioni che tengano conto degli interessi della comunità crypto, i servizi di questo settore non possono essere offerti legalmente. Per questo motivo siamo di fronte ad un caso pieno di contraddizioni che aspettano di essere risolte dal Governo stesso, che al momento invece preferisce incentivare progetti digitali che dovrebbero cambiare le regole del gioco.

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