Mercato Wrap: i Bitcoin scivolano sotto i 48.000 $

Dal Mercato Wrap arrivano pessime notizie per i Bitcoin che nell’ultimo report settimanale chiudono sotto i 48.000 $ mettendo nuovamente in crisi gli analisti che avevano previsto una stima al rialzo in questo mese. Quello che però non hanno considerato ha a che fare non solo con la modalità pullback dei BTC ma anche con gli sviluppi della SEC con una serie di conseguenze immediate sul mercato.

Scendendo sotto i 48.000 con un calo di circa il 2% nelle ultime 24 ore, i Bitcoin ora affannano alla ricerca di una stabilizzazione che tarda ad arrivare. Ancora una volta i BTC fanno i conti con la loro endemica volatilità che rischia a questo punto di essere un ostacolo perenne alla sua crescita continuativa.

Uno dei responsabili di questa caduta è sicuramente il governo cinese che sta operando un’attività di pressione non indifferente. Facendo leva sui risparmi e sulla privacy degli investitori, gli organi centrali insiste nel ribadire i rischi associati ai possessori di criptovalute, cercando di celare in questa preoccupazione, una delle ragioni principali della repressione del Paese in ambito di scambi commerciali.

Negli Stati Uniti invece gli analisti non si sbilanciano e pensano di poter trarre informazioni preziose dalla prossima decisione della Securities and Exchange Commission che deve prendere una posizione e approvare un Exchange Traded Fund (ETF) incentrato su bitcoin. Ci si aspetta un esito positivo e magari un avvicinamento da parte dei funzionari alle regole di applicazione nazionali, laddove la SEC almeno dalla prime battute sembra creare precedenti per altre azioni di contrasto soprattutto in quei Paesi dove si osteggia lo sviluppo delle criptovalute.

Il problema è che si stanno intensificando le azioni di contrasto alle cripto supportate da amministrazioni che vedono nella digitalizzazione monetaria una minaccia alle proprie economie nazionali, per questo motivo stanno operando attivamente per ottenere in tempo reale delle disposizioni legislative da impugnare contro le criptovalute e il giro d’affari ad esse connesse.

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