Il piano della SEC per gli ETF Bitcoin divide gli analisti

Il piano della SEC per gli ETF Bitcoin è al centro di un dinamico dibattito tra gli analisti che non trovano una sintesi adeguata per definire il tipo di approccio operativo sul mercato. Tra favorevoli e contrari si sta delineando uno scenario inedito che non mette d’accordo tutti. Scopriamo insieme di cosa si tratta.

Secondo il presidente della Securities and Exchange Commission Gary Gensler si potrebbe aprire presto agli EFT Bitcoin con lo scopo di facilitare alcune procedure e semplificare le transazioni degli investitori con l’acquisto della criptovaluta sotto forma di azioni. In questo modo si andrebbe ad aumentare la liquidità complessiva per Bitcoin ampliando il raggio d’azione del suo intervento. In questo scenario, secondo lui, la SEC ha un ruolo ambiguo con gli ETF che sarebbero dunque limitati nella loro fase di negoziazione.

Con questa posizione nasce il dubbio che la SEC serva solo a dare via libera alle applicazioni ETF legate al mercato dei futures più che concentrarsi sulle quantità effettive di Bitcoin. E’ chiaro che in questo contesto i possessori di criptovalute sono piuttosto scoraggiati da questo modo di fare trading. Un ETF Bitcoin avrebbe sicuramente supportato con maggior forza il mercato ma non a queste condizioni anche se i regolatori di altri Paesi, tra cui il Canada e l’Europa, ne hanno approvato uno da tempo.

Il mercato si sta muovendo verso una giusta direzione anche se questo nuovo stato di cose influenza negativamente le scelte future degli investitori che possono agire con limitazioni scorgendo nel protocollo EFT una procedura diversa da quella per cui è stata introdotta nelle transazioni valutarie. Sicuramente i prossimi giorni alcuni scenari saranno più chiari in un’ottica di grande espansione e in una sistematica diffusione dei pacchetti cardine di investimento per tutti i possessori di criptovalute. Vedremo in che modo evolverà il piano della SEC per gli ETF Bitcoin.

Lascia un commento