Il Fondo Monetario Internazionale vs El Salvador

In uno scenario così dinamico e incandescente la recente esortazione del Fondo Monetario Internazionale nei confronti El Salvador a rimuovere lo status di valuta a corso legale dei BTC infiamma le contrattazioni innescando una serie di reazioni negative da parte del mercato digitale. In tal senso l’FMI fa sapere che la decisione di porre come valuta legale l’uso dei BTC in El Salvador è un grave rischio per la stabilità finanziaria nazionale. Una dichiarazione che lascia perplessi gli addetti del settore per via del suo carattere tardivo e che suona come un ammonimento a coloro che vogliono implementare le criptovalute nell’economia corrente.

 

In questo scenario il mutato atteggiamento da parte del Fondo Monetario Internazionale inquieta gli analisti che non avevano previsto questo colpo di scena. D’altro canto in una note il FMI ha ribadito la sua posizione di apertura al settore crypto sostenendo la loro spinta incisiva per una maggiore inclusione finanziaria nella nazione centroamericana, ma non credono sia opportuno considerarla una valuta legale perché in questo modo si andrebbe a minare l’integrità finanziaria con una conseguente riduzione della protezione dei consumatori.

Ovviamente questa presa di posizione era inattesa dato che El Salvador ha ormai introdotto la cripto a corso legale da parecchi mesi. Si è trattato per molti analisti come un fulmine a ciel sereno che mette ora in discussione una serie di certezze finora condivise dagli investitori. A peggiorare la situazione si mettono le continue pressioni degli organi costituenti che stanno in tutti i modi cercando di convincere El Salvador a restringere la portata della legge su Bitcoin, rimuovendone lo status di moneta a corso legale. Dalla loro parte ci sono numerosi rischi, molti dei quali già ampiamente dibattuti dai traders, con cui stanno cercando di scoraggiare l’intero settore da tempo aperto ad un cambiamento del genere.

Analizzando bene la situazione abbiamo scoperto che in realtà quando fu approvato il provvedimento nel settembre del 2021, l’FMI inviò a El Salvador una nota nel quale mostrava una sentita preoccupazione per la decisione presa avvertendo sulla possibilità di terribili conseguenze tra cui il rischio di avere prezzi instabili e soprattutto di favorire la diffusione di un asset utilizzato per il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. Questo avvertimento non solo non è stato accolto con interesse ma è stato del tutto ignorato. D’altra parte il presidente salvadoregno, Nayib Bukele, a questa logica di repressione preferisce rispondere con i numeri spiegando che nell’arco di 4 mesi tramite il suo account Twitter ha promosso diversi acquisti di BTC, per un totale di 1.801 Bitcoin, dal valore di circa 67 milioni di dollari. Per questa ragione ritiene questa pressione forzata e decisamente di parte, finalizzata solo a contrastare il progressivo successo della loro moneta digitale.

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