Il CEO di Ethereum approva i city token

Il CEO di Ethereum non ha dubbi sul poter operativi dei city token spingendo la rete ad acquistarli per moltiplicare la domanda. In tal senso li ha definiti degli strumenti importanti con lo scopo assicurare una migliore governance favorendo l’integrazione del sistema digitale nell’economia corrente.

D’altronde i city token rispondono alle stesse esigenze delle criptovalute e quindi vengono utilizzare come volano per soddisfare interessi e offrire servizi. In questo scenario lo sviluppo di city token favorisce l’attività delle organizzazioni autonome decentralizzate come per esempio le DAO particolarmente attive sul mercato. Grazie ad esse gli utenti hanno una maggiore autonomia nella gestione pratica dei loro fondi. Essi si servono di protocolli specifici strutturati in base alla quantità di crypto-asset posseduti.

Secondo il CEO di Ethereum se i city token si muovono nel mercato come fonte sostenibile per assicurare entrate al governo e soprattutto se facilitano la cooperazione economica tra i residenti e la città, allora si rivelano degli strumenti molti utili dato che con il loro sistema possono farsi portavoce di un progetto di risparmio con la creazione di ricchezza per tutte le parti interessate.

In questo contesto siamo di fronte a supporti integrativi che possono fare davvero la differenza perché si pongono come spinte per incoraggiare iniziative sociali a livello cittadino e andare a promuovere un dibattito per ridurre la disuguaglianza di ricchezza.

Concludendo la visione del CEO di Ethereum è coraggiosa ma nello stesso tempo pionieristica con l’idea di affidare in automatico i token emessi ai residenti come una forma di reddito di base universale. Per questa ragione i city token avranno una vita lunga perché è molto difficile trovare in questo progetto un aspetto dissonante a fronte del loro vantaggio sul piano operativo. Sicuramente se avessero un maggior sostegno da parte delle amministrazioni locali e nazionali conquisterebbe un consenso maggiore. Vedremo.

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