I BTC entrano nella value zone in uno scenario di ipervenduto

Il tanto temuto “ipervenduto” è tornato alla ribalta con l’ultima indicazione del parametro NVT secondo cui i BTC devono entrare nella value zone dopo l’ennesimo contraccolpo. Nella storia delle criptovalute questo valore considerato critico solo 2 volte e cioè a marzo 2022 con lo scoppio della pandemia e nel 2021 con l’annuncio delle restrizioni cinesi, è ritornato in un range preoccupante al punto da allertare tutti i traders professionisti. Secondo molti questo scenario poteva essere evitato mentre altri sono del parere che non dipenda molto dalle dinamiche interne.

La situazione di ipervenduto bollata da NVT è uno scenario che non avremmo voluto vedere per il percorso dei BTC che torna nuovamente sotto osservazione dopo una serie di crolli da cui non si riesce ad uscirne. Anche se la situazione è delicata gli interventi non sono mancati, ma il mercato è ancora troppo fragile per recepirli. L’interesse elevato verso i BTC non coincide per ora con la necessità da parte degli investitori di intervenire prima che la situazione possa peggiorare. Siamo quindi in un range chiave che prevede però degli sbocchi all’orizzonte.

Chi conosce la storia dei BTC sa perfettamente che dopo il consolidamento di una tendenza ribassista si inizia a vedere il sereno. Infatti siamo di fronte ad uno scenario che potrebbe cambiare le sorti di queste criptovalute per questo motivo c’è molta attenzione sul consolidamento del prossimo trend. In questo contesto i rialzisti sono molto positivi a riguardo nonostante le condizioni disastrose del mercato che sembra aver perso quel suo slancio innato. Eppure sono in molti a credere che quel parametro di attenzione abbia anche segnalato il termine delle fasi ribassiste.

In un recente tweet pubblicato dal fondatore della società di crypto investimenti Capriole si è scoperto che il rapporto tra valore di rete e transazioni su Bitcoin fornisce un raro segnale di ipervenduto che se da un lato preoccupa i traders dall’altro suggerisce anche un cambio di rotta. Di conseguenza è tempo di inversione, d’altronde ci sono tutte le condizioni per un cambio repentino. Questa prospettiva però si scontra con quello che sta accadendo in casa BTC dato che durante il fine settimana, il crollo del prezzo di Bitcoin è accelerato notevolmente sfiorando la soglia dei 30.000$. Per questo motivo bisogna intervenire prima che la situazione possa assumere un’altra direzione, ma questa volta senza ritorno. Anche se c’è una scuola di pensiero secondo cui le perdite sono scaturite in realtà da una reazione eccessiva del mercato piuttosto che da un effettivo cambio di trend a lungo termine. A questo punto non resta che aspettare e vedere in che modo il mercato è pronto a risollevarsi prendendo in considerazione tutti gli aspetti possibili per una ripresa continuativa. Di conseguenza la discesa degli ultimi istanti potrebbe portare ad un consolidamento per una nuova risalita.

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