Boom Criptovalute nei Paesi in via di sviluppo: perché

Le criptovalute sono sempre più diffuse. Sta forse diventando reale la tanto agognata adozione di massa teorizzata dai massimalisti? Difficile, se non impossibile, affermarlo ad oggi. Ciò che c’è di certo è che l’inizio del 2024 – sulla spinta del rally dei prezzi cominciato nella seconda metà del 2023 – è stato caratterizzato da un forte incremento nell’adozione delle criptovalute. Il discorso vale per tutto il mondo, Europa ovviamente inclusa. Secondo quanto riferisce Triple-A [1] – popolare fornitore di servizi di pagamento in criptovalute – il numero di utilizzatori crypto nel vecchio continente avrebbe infatti raggiunto quota 31 milioni. Ma la vera e propria esplosione dell’adozione starebbe prendendo piede in aree extra-europee.  Nel frattempo si consolida sempre di più la visione macroeconomica secondo cui la diffusione delle valute digitali favorirà le economie dei Paesi in via di sviluppo.

Criptovalute: boom nei paesi in via di sviluppo

Criptovalute: esplode l’adozione in Europa orientale 

Sempre stando ai dati forniti da Triple-A, per quanto riguarda l’Europa è la parte orientale del continente a evidenziare la crescita maggiore a livello di adozione. A fine 2023 la nota piattaforma di analisi on-chain Chainalysis [2] aveva pubblicato un report che andava nella stessa direzione ipotizzando uno scenario come quello attuale per i primi mesi del 2024. Il report in questione va a definire un “tasso di adozione” in percentuale per ogni Paese del mondo. Secondo questa analisi, a dominare la classifica europea è l’Ucraina, seguita da Turchia e Russia. I primi grandi stati dell’Europa centro occidentale sono invece UK e Spagna, rispettivamente al quarto e quinto posto.

Crypto, il settore in Europa vale 185 miliardi 

A livello globale il primo posto spetta invece all’India, seguita da Nigeria e Vietnam, soltanto quarti gli Stati Uniti. Uno scenario del genere evidenzia il crescente interesse mondiale verso le criptovalute, intese non solo come strumento di investimento, ma come parte integrante del nuovo sistema finanziario. D’altro canto, gli investimenti nel settore continuano ad aumentare da anni, seguendo una parabola sostanzialmente slegata dalle evoluzioni del prezzo. In Europa, infatti, sono oltre 1.100 le entità legate alla blockchain e alla crypto-sfera che stanno accrescendo il proprio fatturato e valore di mercato, con una valutazione complessiva del settore che si attesta sui 185 miliardi di dollari.

Perché le criptovalute sono utili alle economie in via di sviluppo 

Ma perché molti esperti ritengono che le criptovalute potrebbero aiutare le economie dei paesi in via di sviluppo? I motivi sono molteplici, ma il più significativo resta quello per certi versi più scontato: l’accessibilità. È infatti sufficiente una  connessione a Internet per scambiare criptovalute. In diverse aree del mondo ciò rappresenta una vera e propria rivoluzione, permettendo l’accesso al denaro a tutte quelle persone che, per svariati motivi, non possono interagire con il sistema bancario tradizionale.

Le criptiovalute sono il futuro (e il presente) delle rimesse trans-fronataliere

C’è poi il discorso legato all’efficenza e al basso costo delle transazioni, purtroppo soltanto teorico per alcune criptovalute al momento. Ma l’elemento forse più sottovalutato riguarda le rimesse trans-fronataliere. In molte economie in via di sviluppo le rimesse dei lavoratori trasferiti in zone più ricche del mondo rappresenta una fetta significativa della ricchezza.  Le valute digitali si stanno imponendo come validissima, sicura e conveniente alternativa per inviare fondi da un continente all’altro senza le ingenti commissioni applicate delle società di money transfer che da sempre operano nel settore.

[1] Triple-A

[2] Analisi Chainalysis sull’adozione delle criptovalute nel mondo

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