Dogecoin: ecco la previsione di Elon Musk

Il mondo delle criptovalute nasce ufficialmente nel 2009 con l’entrata in vigore del famoso Bitcoin. Da allora, il mondo delle monete digitali ha iniziato ad espandersi, altalenando periodi di incredibile ascesa e di forte deprezzamento, in un mercato difficilmente prevedibile.

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Come è facile intuire, il mercato delle monete digitali ha conosciuto, nel corso degli anni, una crescita esponenziale, portando alla creazione di nuove criptovalute che, a loro volta, hanno incrementato (o perso) valore dalla loro nascita. Addirittura la famosa piattaforma social Facebook ha coniato la propria moneta digitale.

Ad oggi siamo approdati alle criptovalute di terza generazione, viste principalmente come fonte di investimento sicuro. Almeno per chi ha un minimo di familiarità con questo articolato mondo digital-finanziario.

Come noto, le monete virtuali non hanno valore intrinseco come quelle fisiche, ma il loro valore è invece determinato in termini di strumentazione necessaria per risolvere i complessi calcoli per nuove transazioni e consumo di energia elettrica.

Nascita e previsioni future per il Dogecoin

Il Dogecoin nasce ufficialmente il 08.12.2013 come sorta di “scherzo”, ispirandosi ad un meme divenuto famoso in rete, e graficamente è rappresentato dalla figura di un cane della razza Shiba Inu, ed identificato con il simbolo D.

Il suo sviluppo è stato repentino ed immediato, quasi inaspettato, raggiungendo in breve il ragguardevole traguardo dei 60 milioni di dollari di capitalizzazione nel gennaio 2014.

Ovviamente la sua corsa non si è fermata, ed ha proseguito la sua inarrestabile corsa raggiungendo i 340 milioni di dollari di capitalizzazione nel 2017, per arrivare a superare il miliardo l’anno successivo.

Nell’aprile di quest’anno, nonostante il rattrappimento dei mercati mondiali causato dalla pandemia per il Covid-19, raggiunge i 50 miliardi di dollari di capitalizzazione, entrando di diritto nella top 5 delle criptovalute.

Le previsioni per il futuro

Il periodo attuale non è favorevole ai Bitcoin, che hanno dovuto subire importanti perdite nel mercato di competenza in seguito ad alcune discutibili dichiarazioni del miliardario Tesla Elon Musk, le quali hanno avuto un impatto tutt’altro che trascurabili.

Fondamentalmente Musk pone degli interrogativi sui Bitcoin in generale, in particolare sulla sostenibilità del sistema e sulla possibilità di un nuovo regime di regolamentazione.

Rincarando la dose, ha inoltre affermato che l’energia utilizzata dai cosiddetti miners per la creazione dei bitcoin sta iniziando ad assumere proporzioni pari a quella utilizzata da paesi di medie dimensioni (viene citata la Svezia).

Il che, è facile intuire, ha portato scompensi e paure nel mondo delle monete digitali. Il miliardario pone inoltre l’accento sul fatto che l’energia utilizzata, oltre ad essere preoccupante per la quantità che si rende necessaria, è impossibile che derivi del tutto da fonti rinnovabili.

In seguito a tutto ciò abbiamo assistito nell’ultimo periodo ad una veloce crescita dei prezzi dei Bitcoin, che porta di conseguenza un ulteriore richiesta di elettricità per supportare il sistema.

Questa situazione di incertezza ha ovviamente alimentato un mercato parallelo di proposte alternative per produrre energia e quindi incentivare i miners nel loro lavoro.

Una ulteriore spallata al sistema è stata sferrata da Musk bloccando di fatto qualsiasi forma di pagamento in Bitcoin per le auto Tesla, di fatto appoggiando comunque il Dogecoin e dichiarando che dovrebbe essere aggiornato per rivaleggiare con le altre monete.

Al momento il suo valore si è stabilizzato sui 40 cent circa, ma Musk ha fatto intendere, non dicendolo comunque apertamente, che il suo valore dovrebbe essere rivisto al rialzo.

In base a questa abile e neanche tanto velata strategia di mercato, non è sbagliato immaginare che il prezzo del Dogecoin possa continuare a salire, diventando in breve una delle criptovalute di riferimento nell’infinita guerra delle monete digitali.

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