Crypto: l’ipotesi bellica spaventa i mercati

La prospettiva pericolosa di una guerra tra Russia e Ucraina sta mettendo seriamente in crisi il mercato delle criptovalute con i BTC tornano ancora una volta sulla soglia dei 36.400$, mentre il rublo russo scende al valore più basso dagli ultimi anni. In questo scenario i traders professionisti temono un effetto boomerang e di conseguenza cercano di vendere prima che gli asset digitali subiscano ulteriori perdite. Di contro l’oro torna sopra i 1.900$.

Di fronte alla paura di un’invasione russa nei territori ucraini, i traders preferiscono rimandare i loro intervento facendo scivolare ulteriormente la moneta. A tal proposito i dati relativi alle ultime sessioni mostrano che la coppia BTC/USD ha raggiunto un minimo di 36.400$ su Bitstamp. Si tratta del prezzo più basso toccato dall’inizio del 2022. Per questa ragione gli investitori si chiedono se sia così grave e se dunque questa situazione è destinata a peggiorare il flusso di capitali. Ebbene quello che sappiamo di certo è che la volatilità dei mercati è aumentata a dismisura soprattutto dopo il discorso del presidente russo Vladimir Putin che ha infiammato l’ulteriormente gli animi individuano in sterili giustificazioni le ragioni del suo eventuale attacco.

In questo contesto riconoscendo le due repubbliche separatiste situate nell’Est del Paese e autorizzando le truppe russe a valicare ufficialmente le zone che appartengono ancora al territorio ucraino, non ha fatto altro che gettare le basi di una guerra imminente. Un’atmosfera intrisa di timore e tensione che si è riversata sui mercati che ora sono in preda al panico. Ecco perché sia le azioni che i beni di rischio hanno reagito negativamente alla notizia, perché la guerra sulla larga scala è un elemento che scoraggia tutti i settori economici. Da qui una inevitabile conseguenza come quella del crollo del rublo, raggiungendo il picco di 85,6 per dollaro: una cifra intoccata dal 2016.

Di contro mentre i Bitcoin iniziavano a scivolare, l’oro ha toccato nuovi massimi dimostrando ancora una volta il suo status di bene rifugio. Si tratta di una vera e propria sconfitta per le criptovalute che invece ora più che mai avrebbero dovuto dimostrare la loro forza in termini di protezione e accumulo di capitali. E’ un peccato quindi che le crypto non dimostrino il loro potenziale di bene-rifugio in un momento come questo di crisi geopolitica. I Bitcoin sono crollati sotto i 37.000$, mentre l’oro è cresciuto a 1900$ per oncia. Per questo motivo riteniamo che arrivati a questo punto una correlazione tra queste due monete sia impari.

In ogni caso al di là del fatto che ci sarà oppure no una guerra, l’instabilità geopolitica innescata dalla Russia ha automaticamente gettato il mercato delle criptovalute nel caos con delle prospettive al ribasso che minano seriamente l’intero settore. Di contro si attendono i movimenti degli investitori per capire come reagiranno a questo nuovo scenario in corso.

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