Come cambia il mercato digitale con l’aumento dell’inflazione? | Crypto: il problema è la volatilità?

Lo scenario del mercato digitale potrebbe cambiare se l’inflazione continua a registrare aumenti significativi. Per ora il mercato sta reagendo con una certa ricettività alle dinamiche del nuovo quadro economico, ma la situazione potrebbe peggiorare e in quel caso si cercano delle soluzioni alternative per fermare l’emorragia finanziaria che potrebbe colpire gli investimenti degli utenti. Di questo passo non è detto che il meccanismo di adozione delle criptovalute sia automatico non appena il mercato tradizionale inizia a vacillare, c’è ancora molto timore di investire nello spazio crittografico.

Perché il mercato delle criptovalute potrebbe ridimensionare la sua portata?

Secondo gli analisti l’approccio della Federal Reserve degli Stati Uniti che stampa più denaro per cercare di frenare l’inflazione potrebbe portare ad un passaggio significativo verso il mercato delle criptovalute, ma secondo i trader non bisogna pensare che sia quella l’unica strada percorribile. Eppure c’è stato un primo colpo di scena e cioè quando si è scoperto che gli utenti hanno iniziato a mostrare un certo scetticismo verso questo settore a causa di una forte volatilità che a questo punto sembra endemica. Sarebbe un vero colpo per tutto il mercato!

Quello che bisogna capire è che una maggiore inflazione porta a delle conseguenze drammatiche per tutti i mercati con una serie di priorità che sembrano emergere a discapito di altro. D’altronde l’inverno è vicino e dunque ci sono molte persone che preferirebbero bruciare gas per tenersi al caldo piuttosto che perdere i loro soldi su criptovalute instabili. Purtroppo questo è l’attuale sentiment che sta incidendo sulla qualità degli investimenti. In tal senso una buona parte degli utenti interessati teme che gradualmente il mercato crypto possa perdere quella credibilità che fino a questo momento gli ha permesso di incrementare il suo status nel mercato digitale finanziario.

In merito alla propensione degli utenti di abbandonare il settore c’è una divergenza di opinione tra gli addetti del settore con una schiera di oppositori che invece considerano ancora le cripto un mercato rifugio indipendentemente dalla sua instabilità operativa. Il problema è che la prospettiva cripto dipende dalla capacità o meno del dollaro USA di superare gli ostacoli e imporsi nuovamente nell’economia internazionale. Infatti i BTC hanno registrato andamenti altalenanti proprio in virtù delle oscillazioni di questa moneta. Il legame è molto forte e quello che è peggio è l’effetto domino che si sta creando in maniera automatica con le altre altcoin sul mercato.

Su questa lunghezza d’onda l’ultimo atto dei BTC conferma la tesi degli investitori con un evidente ribasso capace di far scricchiolare i rialzisti. A tal proposito l’annuncio del Non-Farm Payrolls (NFP) del 7 ottobre potrebbe innescare un episodio volatile per BTC. A quel punto con il suo restringimento del range si andrebbe a stabilire un’altra distorsione direzionale. Questi contraccolpi non piacciono né agli investitori né ai trader che ogni volta devono trovare una soluzione per arginare le perdite. Le prossime settimane saranno molto importanti per capire come si muoverà il mercato con l’aumento dell’inflazione. Le previsioni sono pessime, per questo gli utenti temporeggiano prima di intervenire nelle sessioni.

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