Nelle ultime ore OpenSea ha mandato in tilt la community cripto sui social. In particolare si è scatenato un dibattito su Twitter in merito ad una email inviata da OpenSea ai suoi investitori con lo scopo di rimuovere i listini inattivi di NFT. Questo passaggio però non solo ha fatto perdere molti token ma anche diversi capitali, inasprendo il confronto con gli utenti. Ma che cosa è successo davvero?
La community è quindi esplosa in manifestazioni di dissenso contro OpenSea colpevole di aver provocato una vendita forzata di NFT. La loro email infatti ha contribuito alla massiccia svendita di inserzioni inattive sui loro account che però ha provato anche la perdita di molti soldi. In realtà OpenSea si è difesa dicendo che le vecchie inserzioni di NFT dato che possono essere cancellate solo dall’utente, sarebbe consigliabile rimuoverle per fare spazio ad altre più attive. In questo modo si sarebbe impedito la vendita di qualsiasi oggetto al prezzo dell’inserzione, ma date le conseguenze il loro messaggio non è stato molto compreso.
Infatti il loro suggerimento ha avuto un effetto contrario con la cancellazione dell’annuncio che ha finito per ricreare l’ordine. Proponendo un iter del genere, OpenSea ha messo tutti a rischio perché trasferire il NFT a un indirizzo diverso e poi cancellare il listing sull’indirizzo originale per poi rispedirlo indietro ha innescato solo molta confusione tra gli utenti che si sono sentiti usati dal sistema. In questo clima è scoppiata una vera e propria polemica con utenti che affermano di aver perso almeno 15 ETH dopo aver cancellato l’inserzione di un Mutant Ape Yacht Club che è stata reinserita per 6 ETH. Insomma un disagio che è durato per parecchie ore mettendo in crisi non solo OpenSea ma tutto il sistema di comunicazione digitale che si basa sugli annunci su Twitter.
E’ chiaro che c’è un forte disorientamento da parte degli utenti tra inserzioni cancellate, token persi e una serie di problemi di gestione che non sono stati ancora risolti. A ciò si aggiunge l’urgenza della loro email che ha spinto molti a rimuovere le inserzioni senza pensarci nemmeno un attimo. Da qui il pentimento di averlo fatto e la delusione di essersi affidati alla piattaforma con molti utenti che hanno perso oltre 15 ETH pur di risolvere il problema tecnico. C’è addirittura chi ha cancellato un MAYC da 15 ETH e ha attivato automaticamente un listing da 6 ETH!
Nelle prossime ore è prevista una contromisura con cui OpenSea cercherà di risolvere questo inatteso caos. Quello che però sappiamo con certezza è che la piattaforma non risarcirà coloro che hanno perso ETH innescando un sentimento di rabbia che probabilmente si trasformerà in fuga di massa. Vedremo nelle prossime ore come evolverà questa situazione in progress.
Da anni sono copywriter e redattore di blog di tematiche finanziarie ed economiche. Tra le mie passioni il mondo delle criptovalute, Bitcoin e degli investimenti online.