Caos India: i Bitcoin al centro di una diatriba politica

In India il dibattito sulla necessità dei Bitcoin arriva in un momento particolarmente critico per il Paese, laddove una presunta truffa di criptovalute sta mandando in tilt la credibilità delle istituzioni nella lotta al contrasto delle attività illegali del mercato digitale.

In breve tempo quindi i BTC sono entrati di diritto tra gli argomenti più popolari in India a causa di quello che è successo con la principale criptovaluta nello stato meridionale del Karnataka. Ebbene in questo scenario il portavoce dell’Indian National Congress (INC) ha accusato il governo centrale di volere a tutti i costi coprire la frode tentata da parte di una società di criptovalute. Di contro gli accusati si difendono spiegando che non si può puntare il dito verso tutto il settore crypto a causa di una mela marcia, lasciando intendere la necessità di favorire il sistema dei BTC.

Questa risposta unitamente a quanto si apprende dalla carta stampata mette in luce non solo un caso di intrighi, occultamenti e inganni che hanno il sapore di una cospirazione radicata, ma anche l’esigenza di portare avanti un progetto valutario come ancora di salvezza per l’economia nazionale. Sicuramente l’idea è quello di favorire la credibilità del mondo delle cripto che potrebbero invece incontrare numerose resistenze di fronte ad una pesante accusa di frode.

Al momento però non sia se ci siano state le condizioni della truffa, è certo invece che ci sia stato il tentativo da parte del governo di insabbiare la vicenda per evitare un conflitto di immagine con il nuovo progetto digitale in preparazione per la diffusione su scala nazionale. In ogni caso il primo ministro Narendra Modi è stato chiaro in proposito spiegando che la decisione di chiudere le indagini rappresenta una priorità nazionale. In tal senso sono previste contestazioni in merito, anche se sono in molti a credere che non si andrà avanti e si accetterà la decisione del governo.

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