Bitcoin: gli effetti della guerra Russia/Ucraina sull’andamento delle crypto

La guerra tra Russia e Ucraina ha avuto degli effetti devastanti nell’economia globale con una serie di ripercussioni sui prezzi del gas e del grano. Di contro il mercato delle criptovalute ha reagito in maniera discontinua mostrando le due facce di una stessa medaglia e dunque passando da un incremento come bene rifugio ad un calo dalla forte volatilità, creando un vero e proprio caos nei mercati digitali. Ragion per cui dopo il collasso della settimana scorsa ha recuperato terreno registrando un nuovo rialzo abituandoci all’idea di un trading instabile che cambia di giorno in giorno.

Nell’arco di una sola settimana abbiamo visto il mercato cambiare volto molto spesso a causa di una forte volatilità dettata dai recenti sconvolgimenti geopolitici. La Russia invadendo l’Ucraina ha destabilizzato l’equilibrio dei mercati, preferendo la guerra al rischio di default per effetto delle numerose sanzioni che le sono state imposte. Questa situazione caotica ha sconvolto i mercati finanziari con una serie di forti sell-off degli indici che hanno messo in allerta gli investitori. Così almeno nella fase iniziale abbiamo visto i Bitcoin precipitare ad un minimo di 30.750€, prima di rimbalzare a 40.000€. Si è trattato però solo di una fase considerata di assestamento, perché poi lo scenario è di nuovo cambiato con perdite percentuali a due cifre che sono state parzialmente recuperate grazie ad un meccanismo di migrazione di capitali da fondi reali a fondi digitali per aggirare l’ostacolo sanzioni.

Successivamente i Bitcoin hanno iniziato un percorso rialzista, insieme alle altre principali altcoin, ponendosi come una valida alternativa alla svalutazioni della moneta nazionale russa e dunque spingendo molti investitori a puntare tutto sulle criptovalute aumentando il loro valore di capitalizzazione. In questo modo gli acquirenti hanno spinto il prezzo in alto di circa 5.000€, con BTC che ha raggiunto i 40.000€ in attesa di capire come si evolverà la situazione a seconda degli sviluppi della guerra. In tal senso alcuni analisti sono convinti che potrebbe aumentare la pressione rialzista su Bitcoin soprattutto dopo il crollo del rublo in seguito alle sanzioni contro la Russia.

Per questa ragione le criptovalute stanno attirando molto acquirenti che iniziano a considerarle come una sorta di copertura contro il fallimento delle valute locali. A tal proposito in una sola settimana il numero di indirizzi Bitcoin ha raggiunto un nuovo massimo storico con più di 40 milioni di wallet attivi. Segno che qualcosa sta cambiando ma nello stesso tempo che nulla può essere certo e definitivo. Di conseguenza anche se gli investitori sono soddisfatti di questa massiccia ripresa, sono anche convinti che nulla può essere previsto e molte scelte cambieranno spesso in base all’evoluzione del conflitto bellico in corso tra Russia e Ucraina. Da qui la volatilità come condizione costante del mercato crypto in epoca di guerra.

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