Arbitrum One: layer 2 della blockchain Ethereum

Riflettori puntati su Arbitrum, il popolare layer 2 creato appositamente per potenziare al massimo la blockchain Ethereum grazie ad un sistema collaudato con cui riesce nell’impresa di superare tutti i limiti possibili in termini di sicurezza e velocità. Di conseguenza secondo molti questo Layer 2 alleggerisce la blockchain ETH attestandosi come una vera e propria soluzione ai problemi di congestione di Rete.

Per meglio comprendere il suo merito sul mercato abbiamo deciso di approfondire il suo pacchetto funzionale addentrandoci nelle sue caratteristiche tecniche tra servizi e strumenti. Prima di farlo però è giusto contestualizzare il suo potenziale ricordando che la crescente diffusione di criptovalute ha portato negli anni alcuni network alla saturazione.

Si è vero ci sono molte blockchain che sono state create appositamente per processare migliaia di transazioni al secondo, ma è anche vero che ce ne sono altre che faticano a stare al passo: Ethereum ne sa qualcosa! In tal senso fino al settembre di 2 anni fa questo token si basava sull’algoritmo di consenso Proof-of-Work e questo voleva significare che validazione delle transazioni doveva necessariamente passare attraverso complesse operazioni di calcolo. In questo scenario i computer per quanto per quanto potenti, richiedevano comunque del tempo per assolvere a questa missione, anche se sulla carta Proof-of-Work offriva sempre la sicurezza di cui necessitava.

Arbitrum One: layer 2 della blockchain Ethereum

Questo limite sulle tempistiche ha portato negli anni a 2 limitazioni radicali: la prima è che le operazioni erano troppo lente andando a scoraggiare non solo i pagamenti ma anche gli investimenti; la seconda è connessa perché aumentando i tempi aumentano anche i costi in gas fee. Ciò vuol dire che diventa più alta la commissione che l’utente paga quando effettua una o più interazioni con la blockchain. Analizzando bene questo scenario innescato dalla costante congestione di Ethereum emergono a loro volta 2 cause principali: DeFi e NFT.

Come sappiamo ogni piattaforma DeFi opera tramite numerosi smart contract offrendo diversi servizi. Ragion per cui necessita di più interazioni rispetto al semplice trasferimento di fondi da un wallet all’altro. Con la crescita estrema delle transazioni il sistema è andato in tilt. Su questa lunghezza si sono messi anche gli NFT il cui arrivo sui mercato ha spinto i prezzi a livelli impensabili facendo lievitare ancora la domanda di transazioni. In questo scenario la ricerca di una soluzione è diventata indispensabile.

Successivamente sono emerse una serie di novità che sono andate a migliorare l’esperienza di investimento come quella più importante avvenuta a settembre 2022 con il passaggio della blockchain dall‘algoritmo PoW a quello Proof-of-Stake, un passaggio più scalabile e sostenibile a livello energetico. Ciò però non è bastato anche se nel frattempo sono arrivati ulteriori aggiornamenti finalizzati a trovare soluzioni più praticabili.

E’ in questo quadro operativo che sono nati i progetti layer 2 quindi i network in cui si trasferisce il lavoro più pesante dei layer 1, delegando a esso gli aspetti di validazione e sicurezza. Ecco allora la nascita Lightning network che ha contribuito a rendere l’ambiente Bitcoin più rapido fino alla creazione del “nostro! Arbitrum che ha reso sicuramente la vita facile a tutti i possessori di Ethereum. Scopriamo insieme le ragioni del suo successo commerciale!

Che cos’è Arbitrum?

Arbitrum è una soluzione vantaggiosa che contrasta in maniera efficace le tempistiche di esecuzione. Nello specifico è un layer 2 capace di rendere scalabile la blockchain Ethereum, andando ad eliminare tutte le relative criticità in termini di lentezza nelle transazioni ma anche in relazione ai costi in gas fee. Si tratta di un supporto valido al layer 1 dato che viene quindi alleggerito nel processare le transazioni. Questo valido aiuto si traduce in un’operatività rapida ed economica, riuscendo nello stesso tempo a mantenere gli standard di sicurezza del layer 1. In siffatto contesto emerge Arbitrum One, nato nel 2021 con l’obiettivo dichiarato di rendere Ethereum un luogo sostenibile per tutti. D’altronde il massiccio impiego di protocolli DeFi e marketplace NFT aveva portato a costi di transazione davvero incredibili con tempi di attesa superiori alle aspettative.

A tal proposito nel momento in cui è stata attivato layer 2 le cose sono decisamente cambiate con tempi brevi dalla messa in funzione. Basti pensare che ad oggi Arbitrum detiene diversi miliardi di dollari in liquidità con un’adesione piuttosto ampia e destinata a crescere nel tempo. D’altronde erano in molti ad aspettarsi questo successo dato che il network Arbitrum One nasce grazie al lavoro di Offchain Labs, azienda co-fondata da Ed Felten, consigliere tecnologico della Casa Bianca dal 2015 al 2017, oltre all’impiego di professore presso il rinomato college di Princeton. Senza dimenticare che Offchain Labs ha raccolto negli anni significative somme destinate allo sviluppo di Coinbase Ventures, Compound e Pantera.

Quali sono le caratteristiche tecniche del layer 2 di Ethereum?

Arbitrum è un  layer 2 Ethereum che rientra nella categoria degli optimistic rollup che è sulla carta la soluzione più veloce. Infatti è la più diffusa nel risolvere le problematiche di scalabilità. Per meglio comprendere il suo valore dobbiamo un attimo soffermarci sul funzionamento tipo di una blockchain layer 1. Ebbene lì le transazioni vengono validate attraverso lo schema dei famosi blocchi: se il numero di operazioni aumenta, cresce anche il numero dei blocchi.

A quel punto cosa succede? Se la chain è poco scalabile come Ethereum, arriva facilmente ad un punto di non ritorno perché non riesce a gestire tutto il carico. Infatti esiste un limite di transazioni per secondo oltre il quale non è possibile sconfinare. Di conseguenza nel momento in cui aumenta l’afflusso il sistema non riesce a reggere il peso innescando inevitabilmente una coda. Ecco a cosa servono i layer 2 rollup! Essi scaricano il peso dal layer 1 validando enormi partite di transazioni off-chain. Successivamente vanno a sincronizzarsi con la chain madre per favorire il trasferimento. Di conseguenza ai layer 2 è affidata tutta la parte computazionale e di archiviazione, alleggerendo il layer 1 che di conseguenza avrà solo il compito di verificare e validare quanto sottoposto.

Andando nello specifico è giusto ricordare che ci sono due tipologie di layer 2 rollup: i Zero-Knowledge (ZK) rollup e Optimistic rollup. I primi semplicemente sfruttano le prove crittografiche nella validazione dei blocchi. Perfetti da un punto di vista esecutivo ma richiedono ancora un po’ di sviluppo. I secondi danno invece per scontato che ogni nuovo blocco della chain sia valido. Di conseguenza se un validatore dovesse sollevare obiezione si procederebbe alla scomposizione degli stessi fino a individuare la causa. A quel punto tutto verrebbe mandato al layer 1 per la verifica definitiva e l’approvazione del blocco realmente valido.

Come entrano in comunicazione Arbitrum ed Ethereum?

In questo paragrafo andremo a sintetizzare nel dettaglio il legame che si crea tra questo layer 2 ed Ethereum. Quello che bisogna capire è che il punto di congiunzione tra i due mondi è un bridge e cioè un vero e proprio ponte che nette in comunicazione le due realtà finanziarie. Per non essere troppo tecnici possiamo solo dirvi che senza questo bridge nulla può essere spostato sopra il layer 2. Di conseguenza è così che possiamo rendere più veloci e funzionali le transazioni, andando ad alleggerire il layer 1.

A sua volta il bridge si appoggia all’Arbitrum Virtual Machine e cioè un calcolatore che verifica in maniera periodica i vari spostamenti tra layer 1 e layer 2, supportando i vari checkpoint di sicurezza. E’ questo che garantisce il puntuale funzionamento del network secondario. Su questa lunghezza d’onda entrano in gioco gli smart contract che passano da Ethereum ad Arbitrum in maniera facile e veloce. Per questa ragione il Bridge e la virtual machine del layer 2 sono i responsabili di questa connessione tra i due mondi.

A questo punto però emerge spontanea una domanda: come possiamo esserti certi della validità e dell’ordine delle transazioni avvenute su Arbitrum? Ebbene ci viene in soccorso il gruppo di validatori atti esclusivamente alle singole transazioni, mentre attenzione perché la validazione dei singoli blocchi resta invece di competenza del layer 1.

Ovviamente se tutti i validatori concordano sulla correttezza della transazione allora verrà processata velocemente. Nel caso in cui però c’è solo un parere contrario si procederebbe alla scomposizione del blocco. Una volta poi compreso il motivo del freno si avrà modo di individuare la soluzione giusta. Questo significa che è sufficiente anche un solo validatore per garantire il corretto fluire delle transazioni.

Attualmente i validatori di Arbitrum sono in condivisione con un’altra nota realtà come Chainlink.

Dettagli aggiuntivi e curiosità sul layer 2 Arbitrum

Il mondo operativo legato a questo layer 2 è ricco di dettagli e di aspetti tecnici che secondo noi andrebbero approfonditi. In tal senso in questo paragrafo cercheremo di arricchire il pacchetto di informazioni e curiosità sul mondo di Arbitrum. Ecco allora una sintesi sul modo in cui vengono pagate le transazioni con la differenza di attività tra il layer 2 e il layer 1. Un sistema collaudato e vantaggioso che ha favorito un incredibile successo commerciale anche al di fuori dei confini tecnici dei trader.

Infatti come ogni layer 2 presente sul mercato, anche questa realtà impiega la valuta della blockchain layer 1. Perciò, le transazioni su Arbitrum vengono pagate in Ether. Rispetto per esempio a Ethereum non cambia poi molto nell’esecuzione. Infatti Arbitrum si comporta nello stesso modo. Perciò, l’esperienza d’utilizzo non richiede alcuna analisi specifica. Di conseguenza il consenso viene portato avanti dal layer 1, mentre Arbitrum si occupa della parte operativa relativa a transazioni. Questa efficienza sul campo ha spinto molti personaggi di spicco del mondo blockchain ad esporsi per i layer 2. Lo stesso Vitalik Buterin ha apprezzato il lavoro di Arbitrum One e dei rollup. Di conseguenza riteniamo che in futuro ci sarà ancora spazio per queste tecnologie a fronte di una serie di aggiornamenti previsti.

In aggiunta, seppur con lo sharding sarà possibile scalare Ethereum, è assai probabile che qualche limite di base persisterà. A tal proposito sappiamo che Buterin ha pubblicato la nuova roadmap degli aggiornamenti di Ethereum e tra questi non troviamo più lo sharding mentre si indicano come soluzione ottimale per migliorare le performance i rollup. Di conseguenza Arbitrum e gli altri della sua categoria stanno iniziando ad espandere il loro potenziale sul mercato. A prescindere da quello che accadrà, Ethereum beneficia perfettamente dei vantaggi di questo potente layer 2.

Configurazione del wallet Metamask e bridge di Arbitrum

Configurazione del wallet Metamask e bridge di Arbitrum
Fonte: https://consensys.io/blog/how-to-bridge-your-assets-to-arbitrum-using-metamask

Questo paragrafo era particolarmente atteso dagli investitori che conoscono perfettamente le dinamiche connesse ai layer 2. In particolare  per interfacciarci correttamente ad Arbitrum dobbiamo configurare un wallet. Tra i numerosi presenti sul mercato consigliamo Metamask che non è semplicemente il più popolare ma è anche documentato e si pone come un ottimo compromesso tra facilità d’utilizzo e trasparenza.

La sua installazione è molto semplice sia dispositivi mobile che tramite l’estensione browser. In questo scenario vi consiglia di settare quest’ultima. Per farlo dobbiamo avere il wallet installato e pronto all’uso. Dal sito bridge.arbitrum.io possiamo spostare gli asset da Ethereum ad Arbitrum. Poi con il tasto login colleghiamoci al wallet e restiamo nel network Ethereum.

In questa schermata subito salto all’occhio il saldo del wallet in Ether che viene automaticamente caricato. Per convertire un’altra coin o token dobbiamo cliccare sul pulsante Token: Eth e selezionare quello di nostro interesse. Infine ci basta scrivere la quantità di coin da spostare sul layer 2 al posto della scritta Enter amount here. Dopodiché cliccare sul tasto Deposit a cui seguirà la conferma della transazione. In questa fase è giusto ricordarvi che lo spostamento di asset da Ethereum al layer 2 richiede comunque il pagamento della transazione al primo. Per aggiungere il network Arbitrum a Metamask è sufficiente cliccare sulla scritta evidenziata nella schermata e seguire le istruzioni.

Tra gli altri wallet che Arbitrum supporta spiccano anche Coinbase Wallet e l’immancabile WalletConnect. Il primo possiamo installarlo nei due modi previsti e cioè come estensione browser o su dispositivi mobile. Il secondo permette invece di collegare diversi portafogli virtuali, come  per esempio il famosissimo Trust Wallet. Mentre per quanto riguarda il settaggio possiamo tranquillamente dire che può variare. Di contro la procedura di spostamento delle criptovalute da Ethereum al layer 2 resta identica a quella appena sintetizzata. In generale possiamo affermare che ci sono molti altri wallet che favoriscono l’uso di Arbitrum che dunque si configura come un layer funzionale e versatile adatto ad ogni genere di utilizzo.

Come possiamo valutare la DeFi di Arbitrum?

Dato che Arbitrum nasce con l’obiettivo di superare limiti di Ethereum supportando a pieno titolo il carico del layer 1 ha era inevitabile che il mondo della finanza decentralizzata arrivasse su questo layer 2. Rircordiamo che ancor prima della sua messa in rete, molte famose DApp hanno già avuto accesso al network. Di conseguenza impossibile non menzionare Curve, il portale leader della DeFi.

In tal senso questo protocollo di successo ha subito favorito una buona liquidità, aumentando nel corso del tempo la proposta dei pool disponibili. Infatti possiamo operare tramite Arbitrum su Curve.fi e investire nel famoso 2pool (USDC-USDT). E’ giusto menzionare altro colosso della finanza decentralizzata come SushiSwap e anche UniSwap. In generale però possiamo affermare che è disponibile un’ampia scelta di coin e token scambiabili, nonché pool e farm. C’è davvero tanta scelta! Basta solo trovare la soluzione adatta al nostro tipo di investimento in termini di sicurezza ma anche di risparmio.

Arbitrum One: perché sceglierla?

La risposta è nel suo grande merito e cioè quello di rendere Ethereum una criptovaluta veloce e sicura. In tal senso si rivela un valido rimedio alle limitazioni di ETH favorendo in qualsiasi contesto transazioni veloci ed economiche, supportando in maniera esemplare il carico del layer 1. Secondo noi ad alzare la posta in gioco è stata la partecipazione di numerose piattaforme DeFi che hanno reso questo layer 2 tra i migliori in circolazione a fronte anche di una serie di iniziative di sviluppo che dovrebbero portare ad un incremento nel suo utilizzo complessivo. Su questa lunghezza d’onda Ethereum ha registrato un interessante crescita con Arbitrum sia in termini di gas fee (pagate in Ether) che di alleggerimento dal carico di lavoro.

Conclusioni

Concludendo Arbitrum si attesta come una soluzione leader per la scalabilità a fronte di un meccanismo di esecuzione rapido e sicuro. Da questo punto di vista si fa notare come uno dei migliori Layer 2 della rete Ethereum, in grado di utilizzare in maniera efficace tecnologie come l’Optimistic Rollup per migliorare l’efficienza delle transazioni che sono dunque più veloci e immediate.

In tal senso per gli investitori questo layer 2 ha cambiato la percezione del mercato favorendo investimenti più veloci e mirati. Sulla carta con un valore totale bloccato di oltre 5,9 miliardi di dollari, si è attestata nel tempo come la più grande L2 basata su EVM. In tal senso Arbitrum One con le sue caratteristiche di implementazione specifica, detiene una quota di mercato significativa di miliardi di dollari in indirizzi Arbitrum. Ad esso è poi associato l’Arbitrum DAO, un meccanismo di governance guidato dalla community, che di fatto consente ai titolari di token $ARB di proporre e votare i cambiamenti all’interno dell’ecosistema.

In definitiva Arbitrum ha modificato in maniera eccellente il percorso di Ethereum contribuendo a renderla una criptovaluta pratica e sicura. Il suo intervento ha migliorato le prestazioni del token alleggerendo il layer 1 e favorendo transazioni più veloci e trasparenti. Per questo motivo viene considerata ad oggi una delle migliori per la gestione dell’asset legato all’ecosistema Ethereum.