Secondo gli addetti del settore la situazione è piuttosto critica per quasi il 90% dei possessori di Bitcoin con i dati onchain che mostrano chiaramente una difficoltà in corso. A tal proposito i possessori a breve termine si stanno rivelando particolarmente sensibili alle oscillazioni dei prezzi con la possibilità di favorire inevitabilmente un calo dei prezzi.
La principale criptovaluta per valore di mercato è scesa di oltre il 10% a 26.200 dollari
Attualmente è considerata la peggior performance dal mese di novembre per i BTC che faticano a trovare un nuovo equilibrio. Questa volta però la situazione sembra più critica dato che all’orizzonte non vediamo alcun supporto fondamentale per arginare la crisi con la svendita, l’88,3% dell’offerta controllata da detentori a breve termine (STH) è crollata in perdite non realizzate. Di conseguenza in questo scenario è un po’ difficile prevedere un recupero. In altre parole, dei 2,56 milioni di BTC (66,5 miliardi di dollari) detenuti da detentori a breve termine, circa 2,26 milioni di bitcoin hanno un costo di acquisizione superiore al tasso di mercato corrente.
Probabilmente i forti aumenti dell’offerta in perdita tendono a seguire i mercati più attivi. Così i 2,56 milioni di BTC detenuti da STH, solo 300.000 BTC (11,7%) sono ancora in profitto con una percentuale dell’offerta controllata da detentori a breve termine che è aumentata. Il problema è che un mercato del genere avrà probabilmente difficoltà a realizzare guadagni a causa della potenziale liquidazione da parte di quei possessori che stanno subendo perdite. In siffatto contesto ha un peso notevole la perdita dominante dei volumi STH che confluiscono negli scambi.
Solitamente avevamo visto gli investitori spostare le monete dai portafogli personali agli scambi quando intendevano liquidare la posizione o utilizzarle come margine nel trading di derivati, mentre questa settimana abbiamo assistito alla più grande dominanza delle perdite dalla svendita di marzo a 19.800 dollari. Questo ci fa capire che il gruppo STH è in difficoltà dato che le loro partecipazioni sono sempre più sensibili al prezzo di riferimento in calo.
Del resto è opinione comune che le perdite non realizzate dei detentori a breve termine sono uno dei problemi critici per il mercato in questo momento. Di conseguenza il vero problema è l’attuale fragile assetto del mercato per BTC che sta influenzando negativamente le dinamiche rialziste impostate dalla recente crescita. A tal proposito la notizia, che quasi il 90% dei detentori di titoli a breve termine ha subito perdite non realizzate e che spesso sono correlate alla pressione di vendita, ha innescato un sentiment negativo che si sta riversando sull’andamento finale.
Concludendo quello che sta succedendo in casa BTC riflette anche una incapacità sostanziale nella promozione degli EFT spot il cui sviluppo ha preso un’altra piega e quindi verso probabilità ancora discrete di approvazione supportata da un aumento dei rendimenti obbligazionari e condizioni di liquidità più restrittive. Si tratta di uno scenario che non può trovare una soluzione nell’immediato e di conseguenza sta mettendo a rischio numerose risorse. Gli investitori torneranno dalle vacanze con un nuovo ostacolo da superare se l’andamento rialzista non viene in qualche modo recuperato.
Da anni sono copywriter e redattore di blog di tematiche finanziarie ed economiche. Tra le mie passioni il mondo delle criptovalute, Bitcoin e degli investimenti online.