Le ultime sessioni del mercato digitale hanno messo a dura prova gli investitori di BTC dato che l’asset è diminuito del 2,3% scivolando a circa $ 39,5.000. Di seguito anche le altre cripto hanno registrato una performance al ribasso: da Ethereum che ha perso il 3,9% a Solana che ha registrato un – 2,2% fino alla disfatta XRP con – 10,5% (XRP). Tale pressione è continuata per tutto il week end segnando un – 1,3% per i BTC che hanno dunque testato nuovi minimi storici. Uno scenario discendente che ha disorientato gli analisti dato che secondo le loro stime la capitalizzazione di mercato totale delle criptovalute non era cambiata di molto, anzi l’indice di dominance di bitcoin sembrava aver registrato un incremento, allora che cosa è successo?
Bitcoin: una nuova disfatta manda in tilt le stime degli analisti
I Bitcoin hanno registrato un nuovo calo che sta minando la credibilità del sistema. A tal proposito due note società analitiche come Crypto Fear e Greed Index dopo un incremento sistematico sono tornate nuovamente al punto di partenza durante la settimana con un indice al ribasso dato che aveva perso un altro punto percentuale mandando in tilt le stime precedentemente redatte. E’ in questo scenario che emerge la paura degli investitori, i quali si ritrovano per la terza settimana consecutiva a gestire una situazione critica con gli indici azionari in rosso con poche prospettive di crescita.
Prima di questa disfatta ufficiale i BTC hanno provato a salire per aiutare gli acquirenti a recuperare quanto perso. Lo scopo era quello di rinnovare i loro massimi in una settimana e mezzo, intorno ai 43.000 dollari. Questa manovra però non è riuscita con un forte ritiro sul mercato azionario che ha portato il titolo a scendere al di sotto del livello circolare di $ 40.000 con una serie di conseguenze sul piano pratico per tutti gli acquirenti che stanno maneggiando questi asset.
A peggiorare la situazione si stanno mettendo una serie di incognite legate a questioni di natura geopolitica contrastate dalla possibile adozione smisurata delle criptovalute se l’uso del dollaro dovesse trasformarsi in uno strumento sanzionatorio, ma il problema è da rintracciare nelle future scelte dell’Unione Europea, la quale sta per emanare un divieto capace di mettere in discussione qualsiasi analisi da parte dei traders professionisti. Si tratta di iniziative che finiscono per deprimere ulteriormente il mercato dei BTC che di fatto vengono quindi considerati degli strumenti alternativi per l’economia reale, andando a sminuire il loro valore di capitalizzazione.
Concludendo sicuramente il nuovo divieto dell’UE sulla commercializzazione di BTC per ridurre l’impatto energetico e ambientale è una delle cause primarie di questo crollo a cui per ora non si può reagire in alcun modo perché siamo di fronte ad una problematica esterna legata ad una ragione macroeconomica relativa alle proteste delle organizzazioni ambientali e delle autorità di regolamentazione. Di contro secondo gli esperti l’unico modo per assicurare ai Bitcoin una svolta è sostenere maggiormente il loro mercato in modo da far emergere il loro valore di fondo con lo scopo di considerarli dei veri e propri beni rifugio come l’oro.
Da anni sono copywriter e redattore di blog di tematiche finanziarie ed economiche. Tra le mie passioni il mondo delle criptovalute, Bitcoin e degli investimenti online.