Il recente rally dei BTC non ha avuto l’esito sperato innescando solo molta delusione tra gli investitori. Nello specifico il prezzo è sceso ugualmente sotto i $ 40.000 con un cambio di rotta rapido e continuativo. A tal proposito dopo un iniziale incremento si pensava che la crescita dei Bitcoin potesse realizzarsi proprio durante il conflitto bellico in corso, eppure i nuovi sviluppi hanno fatto declassare la moneta facendola scendere ancora una volta sotto i $ 40.000. Probabilmente gli investitori hanno realizzato che il loro status di bene rifugio non poteva durare a lungo per effetto delle nuove sanzioni che stanno mettendo seriamente in crisi l’economia russa.
Dal giorno in cui scoppiata la guerra tra Russia e Ucraina abbiamo assistito ad un’altalena di fluttuazioni tra ribassisti e rialzisti che provano a cambiare il volto del mercato. Nello specifico i primi incoraggiati da un inatteso movimento al rialzo, hanno cercato di spingere l’asset verso la soglia dei $ 45.000. Purtroppo però la divergenza derivante dai titoli in difficoltà ha provocato solo una frettolosa ritirata di Bitcoin. Così d’improvviso la moneta si è trovata all’angolo in un momento in cui si aspettava di fare la differenza sul piano operativo.
Se per un attimo guardiamo alla situazione dei mercati globali scopriamo che dappertutto sono crollate le azioni. Lo stesso Nasdaq è sceso di un altro 2% e l’indice S&P 500 è sceso dell’1%. Per non parlare di quello che è successo in Europa con il DAX tedesco in calo del 4,4% e il CAC 40 francese in calo del 5%, oltre alla borsa italiana che ha subito un calo di oltre il 6%. Di conseguenza tutto il settore compreso quello digitale hanno incontrato sul loro cammino gravi perdite che stanno seriamente minando l‘economia globale.
A destabilizzare le valute non c’è stata solo l’invasione della Russia ma anche il tira e molla della Federal Reserve che di fronte al peggioramento della situazione economica derivante dalle possibili sanzioni ha pensato bene di aumentare il tasso di 25 punti base con una serie di conseguenze nell’immediato. In teoria la banca centrale statunitense non aveva bisogno di ulteriori modifiche per inasprire la politica monetaria, ma ha comunque pensato di intervenire restringendo ancora di più il campo per una possibile manovra di recupero.
In ogni caso il caos nel settore cripto dovuto ad una costante volatilità è frutto di una serie di fattori concatenanti. Tra questi spicca la possibilità che l’amministrazione Biden possa vietare a stretto giro le importazioni di petrolio dalla Russia. Ciò contribuirebbe ad aumentare il grande rally del petrolio, con il greggio WTI in aumento. Ora al di là delle sanzioni che verranno stilate per rendere più complesso l’intervento armato della Russia, il mercato dei Bitcoin resta in affanno con opportunità di riscatto sempre inferiori che lasciano nebbiosa una prospettiva per il domani.
Da anni sono copywriter e redattore di blog di tematiche finanziarie ed economiche. Tra le mie passioni il mondo delle criptovalute, Bitcoin e degli investimenti online.