I Bitcoin iniziano il nuovo anno con un problema di sicurezza che sta minando il suo andamento sul mercato. I rialzisti sperano che la “ferita” venga ricucita prima che sia troppo tardi. La stessa ammissione dello sviluppatore principale Luke Dashjr potrebbe non essere la soluzione. Di contro molti analisti sono invece convinti che la sua informativa possa recuperare la fiducia ormai svanita. In ogni caso la chiave del programma di crittografia è stata trapelata e quasi 3,5 milioni di dollari in Bitcoin sono stati rubati. Questo è un fatto che non può essere cambiato, dato che si presta ad un’unica conclusione: i BTC non sono più sicuri!
Il CEO dei Bitcoin è pronto a congelerà i token rubati
Siamo di fronte ad uno scenario che non avremmo voluto vedere con il core dei Bitcoin incapace di gestire la sua chiave. Di conseguenza è chiaro che i BTC hanno un problema con l’autocustodia dopo quel furto che ha messo seriamente in discussione la credibilità dell’asset in oggetto. Lo sviluppatore perdendo l’accesso alla sua chiave di crittografia (PGP), ha perduto anche 200 token BTC che sono stati rubati. Ora si tenta la carta del monitoraggio anche se è difficile recuperare quanto perso.
Al di là del recupero effettivo quello che ora si teme è un rischio tsunami in termini di affidabilità. L’idea che si possano smarrire con questa facilità i token mette in guardia gli investitori sulla sicurezza dei Bitcoin. Secondo molti però la mossa di Luke Dashjr, che ha informato i suoi 55.600 follower su Twitter dell’avvenuta perdita della PGP, non è da sottovalutare, anzi potrebbe essere la soluzione giusta per recuperare quel rapporto fiduciario con gli investitori. In ogni caso molti si stanno chiedendo: ma è così facile perdere una chiave crittografica?
Quello che è certo è che perderla significa non poter verificare se un download di Bitcoin Knots o Core sia infestato da malware. In tal senso l’avvertimento dello sviluppatore è proteso ad informare gli utenti sul rischio nodi Bitcoin. Il sistema deve essere spento per evitare la perdita delle partecipazioni in BTC. Per questo motivo il suo messaggio è esteso anche alla Federal Bureau of Investigation degli Stati Uniti. Su questa lunghezza d’onda abbiamo visto la CZ di Binance riconoscere la perdita di Dashjr e offrire alla sua community di monitorare la piattaforma di trading con lo scopo di congelare tutti i token rubati.
Quello che è successo a Dashjr può trasformarsi in un boomerang dato che ha perso tutti i suoi Bitcoin, quasi 200 BTC per un valore di $ 3,5 milioni. Di contro la maggior parte degli addetti del settore ha puntato il dito contro l’autocustodia, in cui un utente crittografico prende possesso esclusivo delle chiavi private del proprio portafoglio invece di affidarle a un exchange, dopo i massicci deflussi provocati dal crollo di FTX. In questo caso l’autocustodia non ha consentito all’utente di proteggere i suoi token dovendo ricorrere ad un aiuto esterno da parte della piattaforma di riferimento. In siffatto contesto i Bitcoin potrebbero rivedere le loro opzioni di intervento con lo scopo di offrire un servizio migliorativo per tutti i loro investitori.
Da anni sono copywriter e redattore di blog di tematiche finanziarie ed economiche. Tra le mie passioni il mondo delle criptovalute, Bitcoin e degli investimenti online.