Il prezzo di DOGE subisce un contraccolpo | I ribassisti di DOGE tornano all’attacco

Nelle ultime ore i possessori di DOGE sono letteralmente in crisi dopo aver scoperto che il loro asset ha subito un nuovo contraccolpo. Dopo il rifiuto della settimana scorsa è apparso chiaro a tutti la sua difficoltà. Per questo erano in molti ad aspettarsi un cambio di rotta che purtroppo non è arrivato. Ora Dogecoin deve pagare le conseguenze di un altro calo che si attesta come un movimento drammatico per tutti gli investitori. Per questo motivo riteniamo che DOGE sia destinato a scendere più in basso in cerca di supporto.

Il prezzo di Dogecoin rischia di registrare una rovinosa perdita

In questo scenario preoccupante il calo potrebbe raggiungere la soglia del 22% che andrebbe a rendere ancora più difficoltosa l’eventuale ripresa, anche se all’orizzonte non vediamo nessun segnale di ottimismo da parte dei mercati. In questo modo il prezzo di Dogecoin è costretto ad incassare un fermo rifiuto a fronte di una serie di venti contrari che potrebbero minare la sua tenuta. Questo rifiuto e la dissolvenza al ribasso si stanno ripetendo a causa di un evento simile che non trova oppositori pronti a fermare la discesa nell’attuale contesto di mercato ribassista.

Sono tante le ragioni che stanno avvilendo la corsa di DOGE. Di conseguenza non è solo colpa dei rialzisti ma anche dell’attuale contesto macroeconomico che sta diventando ancora più ribassista di prima. A peggiorare la situazione si stanno mettendo le grandi banche centrali che lanciano avvertimenti e proiettano terribili prospettive per il 2023. Di questo passo è molto probabile che DOGE continui a diminuire fino al raggiungimento del primo livello di supporto. In questo modo viene completamente spazzata la speranza di un riscatto.

Analizzando attentamente lo scenario operativo di Dogecoin ci rendiamo conto che al momento non è minimamente pensabile un’apertura soprattutto dopo che DOGE è entrato in gioco con il suo primo livello vicino a $ 0,0739 sotto forma di media mobile semplice (SMA) a 200 giorni. Gli esperti sanno che comunque quel livello ha già sostenuto l’azione dei prezzi e ha favorito in breve tempo un fortunato rimbalzo del 28%. In questo caso però appare inevitabile un calo del 20% dal rialzo contro la SMA a 55 giorni.

Di fronte a queste conseguenze causate da una serie di effetti concatenanti si aprono diverse possibilità di intervento. La prima è legata all’andamento della SMA a 200 giorni che se viene testata prima di domenica sera vicino alla chiusura settimanale, il rimbalzo potrebbe arrivare molto più rapidamente del previsto. In quel caso però non dipenderà dallo sforzo dei rialzisti ma da una serie di azioni combinate provenienti dall’esterno. Il dollaro USA può davvero dettare le regole del gioco non appena si riprenderà dallo scenario inflazionistico. Fino a quel momento possiamo sperare in un riscatto.

Concludendo se all’orizzonte vediamo un ridimensionamento delle perdite possiamo già considerarci fuori dal crollo. In questo senso i rialzisti potrebbero essere più che felici di ricavare una tregua con il massiccio rally che si andrebbe a verificare. Questa volta però non sarebbe attivato un ciclo di profitti, ma in compenso possiamo colmare alcuni vuoti lasciati dal movimento ribassista.

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