Crypto.com volta le spalle alla Uefa | Le restrizioni normative fanno tremare il mondo crypto

Secondo la BBC l’accordo miliardario che ha caratterizzato la stagione calcistica dello scorso anno tra la Uefa e Crypto.com sarebbe saltato dopo che l’exchange avrebbe ritirato il contratto di sponsorizzazione per la Champions League. Una decisione che sembra essere stata presa all’ultimo momento in relazione ad una serie di preoccupazioni legate all’aumento della regolamentazione delle criptovalute. In questo scenario si sono intensificate le iniziative da parte delle banche istituzionali per chiudere gli asset digitali in una morsa normativa. Si tratta di una decisione che scuote profondamente le sponsorizzazioni del settore crypto.

Il dietro front di Crypto.com sulla sponsorizzazione della Champions League

La notizia ha fatto il giro del web spingendo molti investitori a rivedere le loro posizioni trainati dalla consapevolezza di un cambiamento in arrivo. In effetti il passo indietro di Crypto.com deve spingere ad una riflessione su quello che sta succedendo nel mercato digitale. In tal senso si sta rivelando piuttosto precario di fronte ai nuovi stravolgimenti socio-economici. Su questa lunghezza d’onda un’altra notizia sta pesando nelle valutazioni degli analisti e cioè quella legata al Gazprom che inizialmente era stato scelto per la sponsorizzazione con la Uefa ma che poi ha dovuto fare marcia indietro dopo che la UE ha interrotto i collegamenti con il fornitore di energia russo durante la guerra in Ucraina.

In questo scenario le potenziali restrizioni commerciali si fanno sentire rappresentando un vero e proprio ostacolo per lo sviluppo e la diffusione delle criptovalute su scala globale. Si tratta di una vera e propria occasione persa considerando che negli ultimi anni le risorse digitali si sono spostate dai margini dell’economia e sono entrate nel mainstream, con sempre più accordi di sponsorizzazione. Basta ricordare che due importanti squadre di calcio come il Chelsea e l’Atletico Madrid hanno firmato un accordo con la piattaforma commerciale WhaleFin, senza dimenticare l’accordo milionario del Manchester City che ha scelto OKX come partner del kit di allenamento.

Insomma la sponsorizzazione crypto oramai era diventata un mood all’ordine del giorno. Per questo motivo sta emergendo una generale preoccupazione nel mercato con una serie di conseguenze sulle contrattazioni degli investitori che iniziano a chiedersi: ma investire nelle criptovalute non è più sicuro? In realtà il discorso è complesso perché a venire meno ora sono le condizioni di tutela di intervento nel momento in cui avanzano forti restrizioni nelle transazioni. In questo scenario la stessa notizia legata al marketing dei dirigenti della Watford innesca una serie di dubbi tra gli investitori dato ha precedentemente questa squadra ha avuto Bitcoin come sponsor del club facendo accettare la criptovaluta al club.

Concludendo è chiaro che il settore delle criptovalute inizia a scricchiolare di fronte alla paura di vedere limitati i propri interventi soprattutto se si pensa che in alcuni casi si è arrivati anche a pagare i compensi dei calciatori in cripto come nel caso dell’attaccante spagnolo David Barral che ha fatto la storia del calcio quando il suo trasferimento dal Real Madrid al DUX International de Madrid è stato pagato utilizzando Bitcoin. A questo punto in che modo possono cambiare le sponsorizzazioni con gli asset digitali?

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