Cina: cambia la politica energetica in chiave blockchain | La rete cinese apre allo sviluppo digitale dell’energia verde

L’iniziativa del governo cinese legata al progetto della Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma della Cina per promuovere la costruzione di “un nuovo sistema elettrico”, è stata accolta con entusiasmo nel mercato e non solo. Si tratta di un progetto che mira a coniugare lo sviluppo delle energie rinnovabili e la diffusione dei sistemi digitali tramite la blockchain. Nello specifico questa Commissione andrà a favorire la creazione di una piattaforma rinnovabile in cui confluiranno le regole di mercato per il commercio di energia verde.

Per la Cina l’apertura digitale alla green energy è prioritaria

Il comunicato diffuso dagli organi istituzionali del governo cinese si legge che una Commissione creata dal presidente è a lavoro per rendere la green energy una priorità per il Paese grazie all’utilizzo dei sistemi legati allo sviluppo dell’economia digitale. In tal senso leggendo le diverse ragioni che hanno portato alla creazione di questo progetto si scopre che questa iniziativa era pronta da tempo ma si aspettava solo il momento giusto per attuarla. Di conseguenza i tempi sono maturi per l’iniziativa. Da qui è seguita una massiccia richiesta da parte delle imprese, con alcune che hanno dichiarato di essere disposte anche a pagare di più a patto che vi sia la confluenza con i sistemi cripto.

In questo quadro risulta comprensibile l’obiettivo della Commissione che è quello di servirsi del favore delle dinamiche crypto legate alla tecnologia blockchain per favorire lo sviluppo di un’energia più pulita nel pieno rispetto dell’ambiente. Costruendo di fatto un mercato di scambio rinnovabile si ambisce a creare un’economia più sostenibile che di fatto può conquistare un numero sempre più crescente di sostenitori trainati non solo dalla disponibilità della tecnologia blockchain ma anche dalla dimostrazione che il trading può essere organizzato e gestito in maniera più semplificata.

Su questa lunghezza d’onda sono in molti a credere nel progetto convinti che il commercio di energie rinnovabili su blockchain possa essere la strada giusta per migliorare la qualità delle contrattazioni complice gli effetti a lungo termine della green energy. In questo scenario impiegando piattaforme di scambio basate sui servizi della tecnologia blockchain si porta avanti un progetto capace di coniugare le istanze delle reti statale impegnati nella distribuzione dell’energia autonome nel pieno rispetto delle politiche ambientali.

In pratica l’Amministrazione cinese per l’energia (CEA) intende fare la differenza sul piano gestionale e pratico fornendo alle aziende un modello che renderà green anche l’economia. In questo modo il lavoro dei miner e tutte le implicazioni legate alla creazione di token vengono ridimensionate per favorire altissime adesioni tramite un sistema operativo come la blockchain. Siamo dunque di fronte ad una politica energetica in chiave green che consentirà al commercio nazionale di essere più competitivo grazie agli strumenti digitali legati allo sviluppo e alla diffusione delle criptovalute su larga scala. Ovviamente questa apertura notevole da parte del governo cinese ha avuto un impatto molto forte sul mercato e soprattutto nel valore delle capitalizzazioni spingendo gli asset digitali verso l’alto e quindi uscendo dalla loro zona di comfort per poter accumulare posizioni rialziste.

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