La tanto attesa fusione in ETH del passaggio da Proof-of-Work a Proof-of-Stake non ha avuto l’impatto sperato ma anzi mettendo in allerta i miner che hanno iniziato ad operare in perdita. In questo scenario l’evoluzione operativa si è rivelata un buco nell’acqua andando a ridurre le entrate dei minatori segnando numeri in rosso. Operando alla cieca e soprattutto accumulando perdite notevoli, i miner hanno aperto un solco nelle riserve di ETH.
Nella rete di Ethereum il passaggio da Proof-of-Work a Proof-of-Stake si è rivelato fallimentare!
La migrazione tra i due diversi sistemi operativi sulla rete di Ethereum doveva sulla carta migliorare le prestazioni della moneta, eppure le cose sono andate diversamente! In tal senso una delle dirette conseguenze di questo stallo è stata la riduzione allarmante delle entrate dei minatori di Ethereum che in pochissime sessioni sono scese a 498 milioni di dollari. A ciò si è aggiunto un preoccupante calo del prezzo nonché ad una riduzione di accessi derivante dalla paura di un pesante crollo. Di conseguenza ETH si è trovato a gestire un’ondata di ostacoli nati da una fusione che invece era destinata a semplificare l’intero progetto finanziario.
L’aggiornamento tanto atteso sulla rete di Ethereum ha provocato uno stallo sfavorevole andando a rendere più complesso il piano per modificare i parametri della Difficulty Bomb, che è un meccanismo che già di per sé aumenta il livello di difficoltà degli enigmi nell’algoritmo di mining Proof-of-Work. Questo stallo si è tradotto in tempi di blocco più lunghi riducendo la percentuale di ricompense di Ethereum per tutti i minatori interessati. Tenendo bene a mente che questo aggiornamento riguarda solo la rete principale di Ethereum, per questo motivo non è stato distribuito su nessuna rete di test. In tal senso si spiega l’introduzione di EIP-5133 nell’aggiornamento del Grey Glacier con lo scopo di ritardare la Difficulty Bomb di Ethereum a metà settembre 2022.
In queste condizioni è andata in scena una svalutazione del lavoro dei minatori che hanno visto le proprie entrate scendere a livelli allarmanti. Per questo motivo successivamente il passaggio alla Proof-of-Stake è stato posticipato a settembre, soprattutto sull’onda del calo dei prezzi di Ethereum e la minore redditività per i miner. Ora ci troviamo in una situazione piuttosto delicata con il prezzo di Ethereum che è sceso in maniera impressionante verso il basso con una conseguente riduzione dell’hash rate su larga scala.
Concludendo la ridotta attività dei minatori si conferma la misura della qualità operativa su un asset. Ragion per cui se le entrate dei minatori sulla rete Ethereum sono diminuite del 45,5% come diretta conseguenza c’è stata un abbassamento del suo prezzo. Per questo motivo è molto importante che l’attività dei miner sia costante e continuativa in modo da assicurare all’asset ma soprattutto ai suoi investitori un intervento duraturo nel tempo. Quello che è successo a ETH può rappresentare un punto di arresto significativo soprattutto perché verso questo progetto c’era molta aspettativa, che ora però è stata tradita da questa fallimentare e poco sicura integrazione che sta avvilendo sia trader che investitori.
Da anni sono copywriter e redattore di blog di tematiche finanziarie ed economiche. Tra le mie passioni il mondo delle criptovalute, Bitcoin e degli investimenti online.