Bitcoin: a caccia di un supporto chiave | I BTC inseguiti da un’ondata ribassista

Questa settimana i BTC hanno risentito degli sconvolgimenti del mercato che hanno portato ad una serie di assestamenti verso il basso. Così giovedì sono scesi di oltre il 10% portandosi a 36.400$ influenzando anche l’andamento di Ethereum che in pratica ha perso il 6,7% con un crollo automatico registrato anche da altre altcoin come 5,6% (DogeCoin) al 14% (Avalanche). In questo scenario i BTC sono a caccia di una stabilità che sembra quasi evaporata. Di conseguenza l’unica cosa che possono fare è attivare il movimento rialzista in modo da poter scongiurare la minaccia dei ribassisti.

La capitalizzazione di mercato totale delle criptovalute è scesa del 7,6% 

Fino a qualche settimana fa’ anche se i BTC erano in rosso comunque la Dominance Index restava alta. Ebbene ora la situazione sta cambiando con quel valore che è invece sceso vertiginosamente dallo 0,4% al 41,5%, poiché le monete più istituzionalizzate hanno subito il peso maggiore. Per questa ragione gli analisti sono a lavoro per capire in che modo intervenire con lo scopo di aiutare i traders a orientare strategicamente i relativi investimenti. Quello che però è necessario capire è legato ad una serie di ragioni macroeconomiche che sono esterne all’operatività stessa degli acquirenti interessati.

Stiamo parlando di crolli sistematici con segnali e indicatori che stanno ridimensionando la loro portata con livelli al di sotto delle aspettative di mercato. Se a ciò aggiungiamo una velocità inaspettata dato che in pochissime sessioni l’asset ha perso $ 3.000 per poi chiudere la giornata al livello più basso da fine gennaio risulta comprensibile questa generalizzata paura nei confronti di un mercato che non sembra più rispondere all’esigenze degli investitori.  In siffatto contesto fanno eco le dichiarazioni di alcuni esperti che hanno ribadito il record al negativo dei BTC con uno dei cali più preoccupanti degli ultimi mesi complici gli effetti del sell-off del mercato azionario statunitense.

E’ proprio per questo che non si riesce a trovare una soluzione per scoraggiare le perdite, perché il calo non dipende da ragioni interne al mercato digitale finanziario ma a provvedimenti presi dall’esterno come l’ inasprimento delle politiche economiche che stanno sempre prosciugando la liquidità, finendo per colpire gli asset considerati più rischiosi come le criptovalute. Di conseguenza ora appare inevitabile lasciarsi travolgere da un’ondata ribassista che ha portato la moneta a tornare in area di minimi a inizio anno.

In compenso si preannuncia per la seconda metà di quest’anno una nuova iniezione di fiducia nonostante lo scenario geopolitico suggerisca una vendita immediata. A quel punto se sarà anche attivato un piano per compensare gli utenti danneggiati dai cali dei BTC, ci sono buone possibilità di attivare una ripresa con l’acquisto di cripto da parte di emittenti di monete stack algoritmiche potrebbero potenzialmente compensare l’aumento dell’offerta. Su questa lunghezza si può rivelare interessante quello che sta facendo la Luna Foundation Guard (LFG), un’organizzazione senza scopo di lucro che in pratica ha finora acquistato 37.863 BTC sul mercato OTC con lo scopo di incrementare il flusso e riattivare la tesi rialzista in tempi rapidi in modo da favorire la crescita del mercato.

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